Otto giorni di febbre! Avrei avuto il tempo di scrivere ancora un libro. Honorrè de Balzac (Ultime parole prima di morire, 1850)
Un buon cervello deve avere la capacità di immaginarsi ogni febbre dell’infanzia con tutte le sue visioni, al punto di farsi salire la temperatura. ( Karl Kraus)
Avere la febbre, a volte, può anche essere piacevole. Una temperatura di trentasette e mezzo/trentotto, per esempio, è un qualcosa che ti impedisce di andare a lavorare ma non di leggere o di guardare la televisione. Se poi sei a casa, e tutti gli altri membri della famiglia stanno bene, e accontentano magari anticipano ogni tuo piccolo desiderio – ti fa piacere un tè caldo con due tarallucci? Se non te la senti di venire a tavola la colazione te la porto a letto? Io esco a fare la spesa, vuoi che ti compri la «Gazzetta»? – quei due o tre giorni di febbre in realtà sono quasi terapeutici. Un po’ come andare in una beauty farm: sudi, mangi poco e ti rilassi.
(Marco Malvaldi)
La noia è come la febbre: non è un male in sé, ma il sintomo di un male. ( F Perrin)
La felicità è come la febbre: tutti ci stanno d’attorno per farcela passare.
Buongiorno! E’ un modo positivo di vedere la malattia che mi sembra molto giusto.
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Buongiorno… Facci sapere
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N’gionno. Che lo sforzo sia con te.
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Buongiorno come stai??
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Buongiorno Allegro! Come va?
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La cosa strana del covid è che ha me per la prima volta in vita mia ha fatto questo effetto: avevo un febbrone ma non me lo sentivo!
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scusa per l’errore: “ha me” grida vendetta…
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