L’antefatto da cui scaturisce il ragionamento.
Per andare e tornare dal delirio (lavoro) passo davanti a un semaforo pedonale.
Il semaforo in questione durante il giorno funzionava ogni 40 secondi , alla sera dopo le 20 solo a chiamata.
Da qualche mese funziona ininterrottamente ogni 40 secondi, anche quando non c’è nessun pedone nell’arco di qualche chilometro.
Alla sera quando torno dal delirio spesso prendo il rosso e mi tocca stare fermo ad aspettare e mi sento obbiettivamente un cretino, infatti da nessuno dei due lati ci sono pedoni e neanche se ne vedono a centinaia di metri. Ora mi è anche capitato di arrivare a notte fonda e dovermi fermare anche se l’unico pirla in giro a quell’ora ero io.
Ogni volta che mi capita penso allo scemo comunale che ha deciso che il semaforo pedonale dovesse funzionare notte e giorno. Sicuramente un cretino lui e tutti quelli che non glielo dicono.
Chiaramente davanti all’inutile semaforo rosso ci sono comportamenti diversi da parte degli automobilisti o motociclisti in giro a quell’ora.
Parte la parte filosofica. Siete ancora in tempo per fare dell’altro.
Ora davanti ad un evidente scemenza a cui siamo costretti ad obbedire nasce la domanda se è giusto o no trasgredire?
Molti davanti al semaforo rosso rallentano e poi accorgendosi che non c’è un cazzo di nessuno riprendono il percorso, questo soprattutto i motociclisti. Per le auto è più difficile se davanti hai uno che si ferma, chiaramente non ci puoi passare sopra e neanche superarla a sinistra, c’è un cordolo che protegge i pedoni che fossero rimasti a metà strada.
Io mi fermo e insulto lo scemo comunale lui o lei che sia e la madre che l’ha messo al mondo, ma nonostante tutto non vado avanti anche se mi sento profondamente un pirla a stare lì fermo. Non vorrei inoltre incontrare un carabiniere carabiniere o un poliziotto poliziotto, di vigli vigili a quell’ora non c’è pericolo che mi multassero e mi togliessero dei punti per essere passato col rosso. La beffa sarebbe atroce.
Ora quante volte siamo vittime di leggi o regole sceme fatte da dei dementi che autorizzati dal ruolo che hanno ci propongono insulse norme o comportamenti ?
Al delirio siamo pieni di norme per la sicurezza fatte da dei coglioni che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando, fatte da dei burocrati annoiati che non sapendo che cazzo fare hanno fatto dei protocolli demenziali, inapplicabili per qualsiasi persona di buon senso e che soprattutto lavora e non sta a fare una minchia come loro.
Dolce consorte è oberata da adempimenti assolutamente inutili, lo stesso vale per tutte le categorie professionali, questi scemi comunali o statali l’unica cosa che sembra interessare è come angustiare la vita alle persone con cose assolutamente superflue.
Tutte le società per il quieto vivere sono inondate di regole ma come detto spesso sono norme idiote fatte da idioti col potere.
Ora un grande pensatore molto più famoso di me ma anche molto pirla più di me Socrate per intenderci davanti all’obbligo di bere la cicuta :
Come leggiamo nel dialogo “Critone” del filosofo Platone (428-348 a.C.), Socrate, consapevole dell’ingiusta condanna nei suoi confronti, si rifiutò categoricamente di sfuggire alla morte, pur essendogli stata offerta tale scelta dai suoi discepoli, perché “…è meglio subire un’ingiustizia piuttosto che commetterla…” e “la morte non è un male perché o è un sonno senza sogni, oppure dà la possibilità di visitare un mondo migliore…”
Socrate sarà stato anche un grande filosofo anche se ho seri dubbi a me già stare fermo al semaforo mi sento un coglione figurarsi a dover ingurgitare da solo del veleno perché l’hanno detto dei coglioni.