La nipote lontana, quella che si voleva buttare giù dal terrazzo. La psicologa in rete.

Chi mi segue sa della nipote lontana che aveva deciso che le uniche soluzioni alla sua vita fossero venire qui da me o buttarsi dal terrazzo.

La cosa era stata dibattuta in casa e a maggioranza si era scelto di comprare un tappeto elastico da mettere sotto il suo terrazzo.

Dolce consorte non sa cos’è il senso dell’umorismo e non ha riso alla battuta, ma ha continuato a discutere della faccenda . In un momento di sfinimento con figlia abbiamo proposto uno psicologo in rete, visto che di persona sarebbe stato impossibile.

Parente cara si è aggiunta ed ha dato la sua disponibilità a pagare due sedute.

Forti di qualche seduta gratis dolce consorte le ha fatto la proposta.

“Ma io non sono matta ” avrebbe affermato ” e a me non serve” ha finito di dire

Il tappeto elastico rimaneva la migliore soluzione.

Dopo qualche tempo e varie discussioni con dolce consorte ha deciso che una prova poteva farla, ma non era in grado di iscriversi……

Figlia che per principio manderebbe tutti dagli psicologi , chiaramente lei per prima è entrata in una piattaforma famosa di psicologi in rete ed ha iscritto nipote lontana e le ha scelto anche la psicologa. Donna bianca sopra i 45 anni, ho visto la foto va bene anche per me…..

Quindi a nipote le è stato chiesto di entrare e prendere l’appuntamento.(basta quello)

Sono arrivati 4 messaggi vocali disperati dove diceva che non era capace…

Dopo mezz’ora, nessuno nel frattempo aveva risposto alle sue invocazioni d’aiuto ” tutto fatto ” diceva in maniera felice.

Ora in settimana avrà il suo primo colloquio.

Chiaramente le prime sedute saranno pagate da noi.

Le possibilità sono due : La prima che riesca a ricevere delle motivazioni per cambiare atteggiamento nei riguardi della vita. La seconda che capisca che non c’è nessuna speranza e si butti giù dal terrazzo prima che noi si riesca a comprare il tappeto elastico.

Se ci sono novità v’informo.

23 pensieri riguardo “La nipote lontana, quella che si voleva buttare giù dal terrazzo. La psicologa in rete.

  1. [Gifter] – ero venuto qui in modalità “ironia cattiva” ma non mi sembra il caso: “non sono matta”, già questo parla da sé! Ancora c’è un enorme stigma in merito ai problemi della mente e sarebbe il caso di eradicare questa cultura dannosa. A volte sono problemi molto gravi che necessitano l’aiuto di uno psichiatra e i farmaci, altre volte sono meno seri e necessita soltanto una terapia psicologica. Questo però solo uno psicologo preparato può valutarlo e i familiari possono soltanto indirizzarla in tal senso.

    E che diavolo! Quando hai una distorsione a una caviglia ti metti il tutore e poi fai riabilitazione da un fisioterapista; se hai una frattura vai dall’ortopedico, perché per i traumi fisici non hai problemi e per quelli della mente ci si vergogna? Anche la mente ha dei traumi e attualmente il periodo non è dei migliori per cui è assolutamente normale che accada, siamo umani cazzo!

    Tua nipote è chiaro che ha bisogno d’aiuto e speriamo che con lei il servizio in rete funzioni.

    Io sono perplesso da tale servizio in quanto in completa buona fede e ingenuità l’ho consigliato a una persona molto cara che stava vivendo un periodo di pesanti suggestioni tra covid e guerre varie e temevamo diventassero paranoia. Però la psicologa, scelta col solito modo delle domande stile sondaggio, nel suo caso le generava più svantaggio che beneficio. A una persona suggestionata appena sente l’allarme di un’auto non puoi dire che “siamo già nella terza guerra mondiale” porca miseria! Con la sicurezza di un esperto in geopolitica laureato in psicologia dio bono! Se c’hai panico tu che cosa vai a cercare di disinnescarlo agli altri dio bono un’altra volta! In tal caso il problema s’è poi risolto per fortuna perché in tutti gli amici l’abbiamo -a forza- allontanata dai social network poi è andata da uno psicologo per qualche seduta. Il servizio in rete è ottimo per superare ostacoli “logistici” (disabilità comprese) e speriamo davvero che possa essere efficace per lei vi auguro davvero tutto il meglio.

    Anch’io a suo tempo ebbi un periodo in cui vedevo buttarmi dall’alto come unica risoluzione ai problemi. Dieci anni fa “gifter” di oggi non esisteva e passavo le giornate a pensare come morire volevo deciderlo io prima che lo facesse “la malattia” sì all’epoca credevo ancora di essere condannato a morte certa.

    Nel mio specifico caso ero completamente solo (a livello familiare) e ho avuto uno psicologo in presenza, uno molto in gamba che ha esordito con: “tante sono le maniere per morire e se passi i giorni a pensare come farlo senza metterlo davvero in pratica, forse morire davvero non vuoi. Partiamo da qui?”

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  2. La depressione è davvero una brutta bestia, speriamo che la psicologa riesca ad aiutarla.
    Comunque l’idea della rete non è male, non si sa mai.
    Speriamo non metta in pratica il suo proposito.
    Posso solo dirti, Allegro, che fortunatamente uccidersi non è così semplice e che spesso è la disperazione che ci fa pensare alla morte come soluzione, ma come ha detto saggiamente qualcuno, non si ha davvero voglia di morire.
    Buona giornata

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    1. Il problema sono quelli che si buttano dall’alto e finiscono addosso ad ignari passanti.
      Una mia compagna di scuola si t buttata da un viadotto su una statale ed è finita su un furgone guidato da un 67enne, che ha avuto un infarto.
      Ammazzarsi nel bagno di casa propria no?

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      1. Nessuno dovrebbe essere così disperato da ricorrere ad un simile gesto estremo.
        Certo il signore non c’entrava nulla, ma non ti è dispiaciuto per la tua compagna di scuola?

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