Vice parroco nei guai. Indagato dalla procura di Crotone che pare non abbia altro di serio su cui indagare : per offesa alla confessione religiosa. Il pirla ha celebrato la messa in spiaggia, lui in acqua con l’aiuto di un chierichetto e di un materassino che faceva da altare.

Che la procura di Crotone stia a perdere del tempo dietro a questa storia è la vera vergogna.

Il Vice parroco pirla secondo la procura ha commesso un reato gravissimo : Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
Si applica la multa da euro 2.000 a euro 6.000 a chi offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di un ministro del culto.

Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare la messa in acqua?” ha spiegato Bernasconi. Ai ragazzi della parrocchia San Luigi Gonzaga che con lui sono partiti da Milano, l’idea è piaciuta: “È stato bellissimo, anche se ci siamo scottati”. Il parroco si trovava in Calabria insieme ai giovani per un campo di volontariato con Libera, l’associazione che gestisce i terreni confiscati alle cosche locali. ( SOLO PER QUESTO VA ASSOLTO) Domenica era l’ultimo giorno prima di ripartire alla volta di Milano e vista l’alta temperatura e la mancanza di zone d’ombra, hanno deciso di celebrare il rito nelle acque del mar Ionio.

Ora quindi Bernasconi chiede perdono in una lettera pubblicata sul sito della parrocchia: “Chiedo scusa anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini. Non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto” ha scritto. Inizialmente la messa non era prevista in acqua, ma nella pineta vicino alla spiaggia: “Non ci è stato possibile entrare per via di una manifestazione organizzata da un’altra associazione” spiega. Visto che non c’erano zone d’ombra e la sabbia era rovente non hanno “trovato altre zone idonee alla celebrazione” per cui gli è “sembrato significativo, nel contesto del campo appena vissuto, farla immersi nella ‘terra’ che ci ha accolti”. Quando poi una famiglia nei paraggi li ha sentiti “ci ha offerto il suo materassino come altare e io ho deciso di accettare”. Rendendosi conto di quello che è stato reputato uno sbaglio, ha dichiarato: “Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo” ma “i simboli sono forti e parlano, a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. É stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso”. “Spero che possiate comprendere le mie intenzioni, macchiate da troppa ingenuità e superficialità” ha concluso. (da il Fatto Qutidiano)

Ora io il parroco pirla l’assolvo e anche Dio, ci siamo sentiti ieri sera. Non c’è bisogno di nessun processo, che indaghino sui mafiosi che è meglio.

Secondo me l’idea non è male Se il mare non va da Maometto Maometto va al mare.

Visto le chiese vuote e il rischio del virus mi sembra una buona idea… magari il parroco non in costume ma con una tunica da mare si potrebbe fare. Speriamo che la procura di Crotone non legga il mio pezzo.

12 pensieri riguardo “Vice parroco nei guai. Indagato dalla procura di Crotone che pare non abbia altro di serio su cui indagare : per offesa alla confessione religiosa. Il pirla ha celebrato la messa in spiaggia, lui in acqua con l’aiuto di un chierichetto e di un materassino che faceva da altare.

  1. Ma infatti ha fatto bene. In montagna si dice messa all’aperto, tra i monti, con un tavolino da pic nic per altare, se non c’è altro, ed è bellissimo. Per chi ci crede, Dio è ovunque, non ha bisogno di calici d’oro né di altari di marmo.

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  2. Da credente non ci vedo nulla di male in quello che ha fatto il sacerdote, e di fronte a tante occasioni in cui davvero uomini o simboli o dogmi religiosi vengono offesi e denigrati in modo plateale, la procura avrebbe molto da fare se stranamente volesse occuparsi delle offese del culto.
    Alla fine mi pare più un voler umiliare il sacerdote, quindi esattamente ciò che andrebbe evitato.

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  3. Se non ricordo male, lo specifico reato non rientra fra quelli perseguibili d’ufficio (Mantus dammi una mano tu).
    Ergo, posto che tutto finirà in una bolla di sapone o meglio in una scorreggia in acqua, il problema non è tanto la procura di Crotone che purtroppo non può rifiutarsi di procedere pena l’ omissione di atti d’ ufficio bensì il pirla (più pirla del prete in questione) che ha avuto la pensata di andarlo a querelare per questa stronzata.
    Poi ci lamentiamo della durata dei processi e del sovraccarico dei tribunali. Continuiamo così. E’ come quelli che fanno due colpi di tosse e vanno a rompere il cazzo al pronto soccorso. Uguale uguale.

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