La differenza tra noi e i paesi dove c’ è il suicidio assistito è che là, la gente che vuol morire sono loro di decidere di porre fine alla vita, qui è la mancanza di soldi del servizio pubblico. Le visite che ti potrebbero salvare la vita vengono prenotate quando ormai ti hanno seppellito se non hai i soldi per farle privatamente.
Anche questo sistema si inserisce nei suicidi assistiti.
In Italia sono state 1700 le telefonate per avere informazioni su come poter morire senza aspettare l’ aiuto dello stato.
Quello del suicidio assistito è argomento divisivo, ognuno ha la sua opinione.
Sta di fatto che noi favorevoli non obblighiamo nessuno a suicidarsi, mentre i contrari ci obbligano a vivere anche quando non ha più senso.
La differenza sta tutta qua.
Sono d’accordo che gli altri non possono decidere per me quando suicidarmi, infatti quello si chiama omicidio.
Per questo è utile il testamento biologico.
Il testamento biologico è un atto scritto nel quale ciascuna persona maggiorenne, nel pieno delle facoltà mentali, può esprimere le proprie volontà in merito ai trattamenti che intende ricevere o rifiutare. Ciò nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità ad esprimere il proprio consenso o dissenso alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche celebrali irreversibili e invalidanti.La parola testamento è presa in prestito dal linguaggio giuridico, ma con una distinzione molto importante rispetto al testamento tradizionale: infatti il biotestamento esprime le volontà del testatore in merito a ciò che potrebbe capitare quando è ancora in vita e non nel post mortem. Proprio per evitare confusione o fraintendimenti, invece di usare i termini comunemente noti “testamento biologico” o “biotestamento” dovremmo invece parlare di “disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”, che vengono redatte quando ancora in salute (mentre nella fase di malattia la legge contiene l’apposito articolo 5 che parla della pianificazione condivisa delle cure).


