Il nonno di Toto Rina e la metafora sui guerrafondai statunitensi.

Ammesso e non concesso che gli statunitensi ci hanno liberato in nome della libertà. Balla colossale quando gli statunitensi si muovono lo fanno solo per curare i lori interessi. Infatti ci hanno liberato dai tedeschi per occuparci loro.

Gli atlantisti sfegatati vi diranno che si sta meglio sotto gli statunitensi che sotto i tedeschi, ora i russi. Ma sempre occupati siamo, e facciamo quello che vogliono loro.

Ma facciamo per finta che sia vera la balla che ai quei tempi erano i garanti della libertà.

Metafora

Il nonno di Toto Rina era una bravissima persona potente e temuto e di sani principi.

Un giorno Ciccio gli chiede aiuto perché un suo vicino cattivo e prepotente lo sta vessando.

Il nonno di Toto Rina interviene e con la sua forza e aiuta Ciccio a liberarsi dal vicino.

Ciccio è grato al Nonno di Toto Rina e quando questo chiede qualcosa per gratitudine Ciccio si presta subito alle sue richieste.

Il tempo passa il nonno di Toto Rina muore e il suo posto viene preso dai figli che a sua differenza sono dei delinquenti, peggio del vicino che minacciava Ciccio.

I figli chiedono a Ciccio di supportarli nelle loro malefatte, con la scusa che il loro padre lo aveva salvato. Poi Ciccio muore e vengono i suoi figli e la storia si ripete, in nome del vecchio favore loro li devono aiutare nelle loro malefatte.

Ora ci sono i nipoti del Nonno di Rina i peggiori delinquenti che ci sono in giro, e ci sono i nipoti di Ciccio che secondo alcuni scemi illuminati devono continuare a collaborare per il vecchio favore avuto.

Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi i grandi difensori della libertà, si la loro di farsi i loro interessi. Ecco tutti i loro interventi

Ps chiedo scusa ai nipoti di Rina che magari sono bravissime persone.

1945-1950: Corea del Sud

1946-1949: Cina

1946-1949: Grecia

1946-1954: Filippine

1952: Egitto

1947-1970: Italia
Nel 1947 la Democrazia Cristiana (DC) guidata da Alcide De Gasperi, sostenuta dagli Stati Uniti, perdeva popolarità e il Partito Comunista Italiano (PCI) cresceva con forza grazie al suo sostegno alle lotte dei contadini di Sicilia, Toscana e Umbria, movimenti sostenuti dalle riforme di Fausto Gullo, comunista e ministro dell’Agricoltura.[48] La DC tramò l’espulsione di tutti i ministri comunisti dal governo il 31 maggio: il PCI non avrebbe più avuto rappresentanza nazionale nel governo per almeno vent’anni. De Gasperi agì sotto la pressione del segretario di Stato statunitense George Marshall, che lo avvertì che l’anticomunismo era uno dei requisiti per ricevere aiuti statunitensi,[48][49] e l’ambasciatore James Clement Dunn chiese direttamente al presidente del Consiglio di sciogliere il parlamento e bandire il PC

Alcuni documenti statunitensi declassificati testimoniano come la Central Intelligence Agency (CIA) abbia fornito supporto economico ed equipaggiamento militare ai partiti centristi italiani per le elezioni politiche italiane del 1948,[51] come testimonia anche F. Mark Wyatt, ex agente della CIA.[52] In caso di vittoria dei comunisti alle elezioni, la CIA indicava di impedirgli l’accesso al potere tramite la falsificazione dei risultati elettorali o con la forza.[53] La CIA pubblicò anche lettere false per screditare i leader del Partito Comunista Italiano. Le agenzie degli Stati Uniti intrapresero una campagna di scrittura di almeno dieci milioni di lettere, fecero numerose trasmissioni radiofoniche a onde corte e finanziarono la pubblicazione di libri e articoli, che mettevano in guardia gli italiani dalle conseguenze di una vittoria comunista.[54][55][56] La rivista Time sostenne la medesima campagna, ma per il pubblico statunitense, con il leader del Partito della Democrazia Cristiana e primo ministro Alcide De Gasperi in copertina il 19 aprile 1948.[57]

Nel frattempo gli Stati Uniti convinsero segretamente il Partito Laburista inglese a fare pressioni sui socialdemocratici per porre fine al loro sostegno al PCI e promuovere una spaccatura devastante nel Partito Socialista Italiano.

La CIA spese almeno 65 milioni di dollari per aiutare a eleggere politici italiani,[59] tra cui ogni politico della DC che abbia mai vinto un’elezione nazionale in Italia.[60] I servizi segreti statunitensi si oppongono alla desecretazione completa di tutti i documenti segreti sull’influenzamento delle elezioni italiane del 1948.[61]

Gli Stati Uniti ebbero un ruolo chiave anche nel corso del cosiddetto golpe Borghese del 1970, durante il quale formazioni di estrema destra facenti capo al Fronte Nazionale programmarono un colpo di Stato che fu tuttavia annullato dallo stesso Junio Valerio Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti. Borghese in seguitò riparò in Spagna dove morì quattro anni dopo. Analisi successive sostennero che il golpe sarebbe stato ideato come pretesto per consentire al governo democristiano di emanare leggi speciali nel contesto della cosiddetta strategia della tensione.[

1949: Siria

1953: Iran

1954: Guatemala

1955-1960: Laos

1956-1957: Siria

1957-1959: Indonesia

1958: Libano

1960: Repubblica Democratica del Congo

1960: Laos

1961: Repubblica Dominicana

1961: Cuba, Baia dei Porci

1960: Cuba

1961-1964: Brasile

1963: Iraq

1963: Vietnam

1965-66: Repubblica Dominicana

1965-1967: Indonesia

1967: Grecia

1971: Bolivia

1972-1975: Iraq

1973: Cile

1979-1989: Afghanistan

1980-1989: Polonia

1980-1992: El Salvador

1982-1989: Nicaragua

1983: Grenada

1989: Panama

1991: Kuwait

1991: Haiti

1991-2003: Iraq

1994-2000: Iraq

1997: Indonesia

2000: Jugoslavia

2003: Iraq

2005: Iran

2006-Oggi: Territori palestinesi

2005-Oggi: Siria

2011: Libia

2013: Ucraina

2013: Ucraina
Dalla dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina nel 1991, gli Stati Uniti investirono 5 miliardi di dollari in quello che la diplomatica statunitense Victoria Nuland definisce, “sviluppo di istituzioni democratiche” nel paese.[271] Il 21 novembre il presidente ucraino Viktor Janukovyč sospese un accordo tra Ucraina e Unione europea, che prevedeva la realizzazione di un’Area Approfondita e Globale di Libero Scambio. Nei giorni seguenti cominciarono delle proteste contro il governo, da parte di coloro che chiedevano una integrazione maggiore con l’Unione europea. I manifestanti, accampati per giorni nel centro di Kiev, vennero incitati da personaggi di spicco statunitensi quali il senatore John McCain[272] e la Nuland.[273] I tumulti terminarono con la fuga dal paese del presidente Janukovyč.

La Nuland, intercettata in una discussione con Geoffrey Pyatt, ambasciatore statunitense in Ucraina, discuteva della futura formazione del governo post-Janukovyč, e indicava Arsenij Jacenjuk come l’uomo da mettere a capo del nuovo governo.[275] Il 23 febbraio 2014 Jacenjuk viene effettivamente nominato primo ministro ad interim del governo[276] e a seguito delle elezioni parlamentari in Ucraina del 2014 viene riconfermato primo ministro della Verchovna Rada.[277] A seguito dell’insurrezione e del conseguente cambio di governo, i rapporti con la Federazione Russa precipitarono e di li a poco si verificarono la crisi della Crimea del 2014 e la guerra del Donbass.

I governi successivi all’insurrezione si sono adoperati in politiche di stampo nazionalistico. Per quanto riguarda l’ambito culturale, con la legge sull’istruzione del 2017 viene imposto l’uso della sola lingua ucraina nell’insegnamento, nonostante la profonda diversità etnico-culturale della popolazione ucraina.[278]. Vengono introdotte riforme di stampo liberista, come la privatizzazione della sanità[279] e di buona parte del settore produttivo[280]. Inoltre vengono approvate leggi anticomuniste che hanno comportato il bando del Partito Comunista dell’Ucraina[281] – il quale alle elezioni politiche del 2012, le ultime prima dell’insurrezione, ottenne il 13,2% dei voti – e la rimozione di tutti i simboli dell’era sovietica come i monumenti e i nomi delle strade

2015-Oggi: Yemen

2015-Oggi: Venezuela

12 pensieri riguardo “Il nonno di Toto Rina e la metafora sui guerrafondai statunitensi.

  1. Ti manca l’Iran degli anni’50, allora Persia di Mossadeq: aveva vinto le elezioni. Tanto che lo scia aveva dovuto nominarlo primo ministro. Come prima cosa nazionalizzò il petrolio, cosa che dispiacque agli angloanericani che organizzarono un golpe, riappropriandosi del petrolio persiano.

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  2. Spiace dirlo, ma nulla di nuovo 😉

    E’ andata così, questo abbiamo e questo ci teniamo.

    Sin da prima della “liberazione”, chiunque si sia messo – anche solo in parte – di traverso rispetto agli USA ha fatto una finaccia. E non sempre per mano degli USA stessi, anzi.

    I tre che fino ad oggi hanno osato (in modo più o meno “eroico”) contraddire lo Zio Sam (anche solo prendendolo per il culo) sono nell’ordine:

    Benito Mussolini;

    Bettino Craxi;

    Silvio Berlusconi (che è riuscito a morire da libero e nel suo letto solo perchè si è limitato alle prese per il culo).

    Temo che la lezione ormai l’abbiano imparata tutti, Meloni compresa. Evidentemente.

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      1. Oh certo. Mi ero limitato a capi di stato e presidenti del consiglio, naturalmente… 😉

        Non sono certo in merito a chi fosse scomodo Moro, sono anni (facciamo decenni) che approfondisco in merito alla specifica questione: quando ti sembra di esserci vicino, esce qualcosa che ti riporta al punto di partenza. Solo per quanto è complicata la storia ci sarebbe da pensare “USA”, ma le parti in gioco sono di più.

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