A tutti gli stronzi: approfittate del venerdì santo per morire e magari se non potete farne a meno risuscitare ( si ci augura) migliorati la domenica di Pasqua.

Quando si avvicinano le grandi feste religiose della nostra tradizione, le persone vengono colpite da sindromi demenziali, e se già erano insopportabili prima lo diventano ancora di più.

Ora la Pasqua sarebbe una festa religiosa e non la scusa per abbuffarsi, ma pare che ormai questa ovvietà sia sparita dalla testa delle persone.

Pasqua non è più il giorno dove Cristo è risorto, ma il giorno dove regalarsi l’uovo di Pasqua possibilmente di marca con un bel regalo. Dove sedersi a tavola a pranzo e ingozzarsi come se non ci fosse un domani, se si continua così la cosa è probabile.

Anche quest’anno è rimasta l’insana usanza di sterminare gli agnelli.

Ora se ci fosse Lollobrigida direbbe : visto che Gesù ha moltiplicato il vino è impossibile che faccia male, e se c’è l’agnello da mangiare nella tradizione cristiana è impossibile che Dio non sia d’accordo nel massacro.

In realtà

“Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” [Gv 1,29]

Perché Gesù è paragonato all’agnello?
Gesù Cristo è il vero agnello, il cui corpo è stato spezzato sulla croce per la remissione dei peccati, l’agnello che riceviamo nell’Eucaristia.

Quindi sarebbe il caso di smettere questa barbara usanza.

Ora credenti o no recuperiamo il vero significato della Pasqua e della possibile resurrezione, se non dopo la morte, ma almeno nella vita di ogni giorno.

Far morire la parte peggiore di noi per vedere di rinascere migliori e meno stronzi.

Comportatevi con gentilezza ed educazione col vostro prossimo ed è sicuro che se c’è un paradiso lì finirete e potrete volendo anche resuscitare.

28 pensieri riguardo “A tutti gli stronzi: approfittate del venerdì santo per morire e magari se non potete farne a meno risuscitare ( si ci augura) migliorati la domenica di Pasqua.

  1. Molto brevemente, posto che hai scritto un articolo splendido e che – per inciso – l’abbacchio che è in me ringrazia vivamente, sono da sempre alla ricerca di qualcuno che mi spieghi che cazzo c’entra l’uovo di cioccolato con la Pasqua.

    Perchè un uovo?

    Perchè di cioccolato?

    Perchè a Pasqua?

    Poi, residualmente, perchè la domenica delle “palme” ci si dovrebbero scambiare ramoscelli d’ulivo (che ha senso stagionalmente parlando, ma l’ulivo tutto è tranne che una palma) e per fare un “all-in”, che minchia ci azzecca la colomba? Qualcosa mi sfugge. Ricordo la colomba che porta il ramoscello dopo la fine del diluvio universale (più o meno, una cosa così), ma non mi torna.

    Ammetto la mia ignoranza, ma qualcuno mi aiuterebbe a mettere insieme i concetti?

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    1. Provo ad azzardare qualche risposta. L’uovo, a quanto ne so, è simbolo della vita che nasce, e quindi dovrebbe a modo suo simboleggiare la rinascita di Cristo. Le uova di cioccolata sono ovviamente un’invenzione moderna e commerciale, anche perché quelle di Fabergé non sono proprio alla portata di tutti. L’ulivo e la colomba sono ovviamente simboli di pace, e nella Pasqua rappresentano la pace fatta tra Dio e gli uomini con la vittoria di Cristo sulla morte. Nella domenica delle Palme il Vangelo dice che Gesù fu salutato dal popolo sventolando ramoscelli di palme, che sono simbolo di vittoria. Nei Paesi in cui le palme non sono facili da trovare, sono stati sostituiti dai ramoscelli di ulivo, che comunque sono simboli di pace. Spero di non aver scritto delle fesserie.

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  2. Bellissimo questo post. Dobbiamo recuperare il vero senso della Pasqua che è la Resurrezione. Scandalosa la mattanza degli agnelli e non di meno il consumismo sfrenato e legato alle feste religiose che è assolutamente fuorviante. Sedersi a tavola nei giorni di festa e mangiare in compagnia della propria famiglia è bellissimo, cucinare pietanze genuine e condividerle con chi vuoi bene, ma senza mai perdere il senso della festa e della vita. Buon pomeriggio Allegro.

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  3. Ora, mentre tra gli umani nascer maschi è solo una sfortuna, per tutte le altre razze animali è mortale.

    Gli animali maschi non producono latte od uova e quindi vanno eliminati giovincelli.

    A tutti un buon picnic per pasquetta, con pizze rustiche, uova lesse e salamelle

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  4. Vedo che l’ha già scritto qualcun altro, ma ecco: chi alleva animali deve per forza macellare i maschi da piccoli, perché tenerli in vita a lungo (eccetto quei pochi necessari per la riproduzione) sarebbe un costo insostenibile. Possiamo essere contrari a cibarci di carne, ma è evidente che questa scelta resterà sempre limitata a una minoranza; possiamo essere critici verso gli allevamenti intensivi, per ragioni ambientali, di salute e di compassione per il cattivo trattamento degli animali d’allevamento; ma non possiamo pretendere che un allevatore faccia diventare adulti tutti gli esemplari maschi che non gli rendono nulla… è il mercato, bellezza.

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