Uno che conosco, ha sparato a uno che conosce dolce consorte. Lite per dei confini. Ora uno è confinato in carcere l’altro lotta tra la vita è la morte

Spara tre colpi al vicino di casa e si barrica in casa

A Castiglione Chiavarese, a Genova. L’uomo si è poi arreso ai carabinieri (Ansa)

Non voglio parlare del fatto in se, ma di come in certi momenti la testa vada proprio in tilt.

E’ successo anche a me come già raccontato all’inizio del blog.

Lo sparatore era una un noto professionista della zona, non un delinquente.

Lo stesso avrebbero detto di me se il mio avversario non avesse avuto l’intelligenza di andare via.

Non avrei sparato, non ho la pistola, ma due accoltellate gliele avrei date volentieri.

Cosa spinge qualcuno a rovinarsi la vita per delle cazzate è difficile da spiegare, so che ero già incazzato per i cazzi miei, era stata una giornata delirante di suo, ci mancava quel coglione che aveva torto marcio, ma perché grosso se ne voleva approfittare.

Salta tutto nella mente, manca il raziocinio, non pensi alle conseguenze di quello che stai facendo, frega niente, l’unica cosa che t’interessa è non dargliela vinta. Ti si ottenebra il pensiero.

Detto questo non mi è mai più capitato, ho sempre evitato di ricadere in tentazione anche se ogni tanto la voglia sarebbe stata tanta.

Ora a mente fredda penso che quello che ha sparato avrà capito la cazzata fatta e suppongo che avrà tempo in carcere di pentirsi amaramente dell’attimo di follia.

Speriamo che lo sparato non muoia, così la pena sarà inferiore.

Di sicuro non gli daranno i domiciliari sono confinanti….

49 pensieri riguardo “Uno che conosco, ha sparato a uno che conosce dolce consorte. Lite per dei confini. Ora uno è confinato in carcere l’altro lotta tra la vita è la morte

  1. Brutta storia.

    Devo essere una mosca bianca (ci penso ogni volta che leggo queste cose): giro armato a vario titolo da oltre trent’anni, evito ormai da tempo immemorabile di litigare ma sono stato capace di farlo – e in alcuni casi anche di prendere gli schiaffi – lasciando la pistola saldamente bloccata nella fondina.

    Piace a 4 people

    1. Invidia.
      Io, piccoletta e malmessa, faccio fatica a non sfoderare le zanne.
      Non temo di lasciarmi prendere la mano ed usare Anselmo a sproposito (Anselmo è un caro oggetto con quattro fori per le dita) semplicemente perché nella mia mente è legato in modo indissolubile a scenari ben precisi, in cui l’aggredita sono io.
      Ma per il resto, la mia bassissima capacità di controllo degli impulsi è notoria.

      Piace a 2 people

  2. 🎀 “L’essere umano e’ una corda tesa tra Dio e la Bestia” (Nietzsche) ~ Esiste la capacita’ del raziocinio e la forza di mantenerlo sulla rotta giusta ~ Il raziocinio non sempre e’ sufficiente, (incombe il momento, l’attimo, della Tenebra), ed il raziocinio deve essere sostenuto dalla capacita’ di mantenerlo ~ Tale capacita’ e’ una competenza che differenzia uomo ed Uomo ~ Credo che, in certe situazioni, l’essere umano diventi il servo della forza oscura, di cui tutti siamo in parte costituiti per motivi inaccessibili ~ Il pensiero, se connesso al Tutto, lavora in modo potente, e’ come la scialuppa di salvataggio quando si sta per annegare, ed allora non si annega.
    Buona giornata All!

    Piace a 2 people

  3. Rimango poi dell’opinione che c’è ancora in giro troppa gente cui non dovrebbe essere consentito possedere un’arma. Nemmeno per sbaglio.

    Le forze dell’ordine quando gli pare sanno tutti i cazzi nostri, poi quando si tratta di valutare se rilasciare un porto d’armi o anche un semplice nulla osta per l’acquisto non sono capaci di capire se uno è affidabile o no.

    Nelle grandi città è difficile (non impossibile) ma nei centri medio-piccoli (dove la gente si conosce) come Castiglione Chiavarese che conta si e no 2.000 anime, non ci vorrebbe davvero niente a valutare la “litigiosità” di una persona ed invitarla cortesemente a riconsegnare le armi.

    Da quando non sono più “coperto” da incarichi più o meno istituzionali uno dei motivi principali della mia calma glaciale è proprio il fatto di essere armato. Siccome intendo mantenere questo “privilegio” mi guardo bene dal fare lo stronzo in giro perchè so che basta uno schiaffo dato per strada davanti a testimoni per farmi arrivare la telefonatina del commissariato di zona: “Buongiorno Dottore, potrebbe fare un salto qui prima possibile, portando al seguito tutte le armi registrate a suo nome? E’ solo una formalità. Grazie, a presto“.

    A me piacerebbe pure il “far west”, ma non siamo pronti. Sarebbe solo un casino.

    Piace a 3 people

    1. E vogliamo parlare delle guardie giurate?
      Cani e porci presi a mazzi dalla strada (se va bene) o direttamente da qualche manicomio (se va male) e dotati di armi da fuoco sulla base di certificati farlocchi, privi di qualsivoglia formazione e sottoposti a condizioni di lavoro logoranti.
      Mi fanno più paura loro degli utenti dai quali dovrebbero proteggerci.

      (Per me il Far West non s’ha da fa’, pronti o no.
      Non si può essere pronti per la cosa sbagliata.
      Ma questa è un’altra storia ancora…).

      (Poi ti rispondo di là).

      Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Massimiliano Facchini Cancella risposta