Articolo filosofico uguale all’anno scorso sulla potatura. (come metafora della vita)

Le foto sono di oggi, la macchina fotografica è nuova e perché esce quella data non lo so e non avevo tempo per capirne il motivo. L’ultima foto è di oggi anche lei.

In natura non esiste la potatura, non c’è un albero che va dal barbiere e dica “mi dia una sfoltita”

La potatura serve all’uomo non alla pianta.

Chi ha piante da frutta in realtà è costretto a farla.

Ora funziona così ( prendetela con le buone)

Bisogna togliere tutto il superfluo, la potatura va fatta in modo che al centro dell’albero sia libero e che tutta la vegetazione sia all’esterno, in modo che nel momento della fruttificazione tutta la forza della linfa vada in quella direzione.

La potatura va fatta anche in altezza se uno vuole che tutta la raccolta sia fatta senza bisogno di scale.

Ora la potatura insegna che nella vita togliere il secco e il superfluo è molto ma molto utile. E concentrarsi su alcuni obbiettivi senza dispersione è utile a raggiugere gli obbiettivi previsti.

Detto questo un albero lasciato a se stesso è molto più bello. Ora dobbiamo decidere cosa vogliamo essere, se belli ma dare meno frutti o meno belli ma ricchi di frutti ?

Io sono un dispersivo e di potature ne ho fatte poche.

E voi come siete ? Vi hanno potato parecchio o no ?

Nell’ultima foto prugna solitaria e siamo ancora a febbraio

37 pensieri riguardo “Articolo filosofico uguale all’anno scorso sulla potatura. (come metafora della vita)

  1. Anni fa, non parlo di molto tempo fa, mi sfoltirono la chioma in maniera considerevole, facendomi proprio l’esempio dell’albero.
    Io, abituata alla mia massa, ne ho sofferto parecchio.

    Comunque credo che le potature siano utili, ma bisogna saperle fare. Alla vicina di prima potarono un ulivo e lo hanno rovinato, che peccato. Fu il proprietario di casa che, per risparmiare, lo fece potare dai muratori. Con tutto il rispetto per i muratori, naturalmente. Lo fece anche con noi, non ti dico che tristezza vederlo completamente spoglio. Sembrava l’ulivo di Auschwitz, però, con le sapienti cure di mio suocero, tornò a vivere.
    Ovviamente la cosa non venne tenuta in alcun conto.
    Buona giornata

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      1. Guarda, l’ulivo che prima era stupendo, dopo faceva paura. Ma il proprietario di casa è taccagno ed era convinto avessero fatto un buon lavoro.
        Buonanotte 1

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  2. 🎀 Foto fascinose ~ Circa il potare noti bene che in natura non e’ previsto ~ Il motivo esiste, ed e’ feroce, ed anche misterioso: in natura la lotta per la sopravvivenza non prevede interventi esterni, poiche’ tutto dipende dai codici dati alla materia dal Plasmatore (Dio Ribelle) ~ La materia vive e sopravvive tra automatismi e prevaricazioni ~ In natura vince il piu’ forte e punto ~ Ma la Fonte Prima ed Immortale non ha lasciato tutto alla merce’ del Dio Ribelle e dei suoi codici, ed ha conferito potenza invincibile alla vita ~ L’uomo dovrebbe saperlo e a volte lo sa ~ Allora l’uomo interviene e puo’ “potare”, non solo piante ~ Nella metafora che proponi l’uomo puo’ “potare” tutto cio’, che lo tira verso il basso (situazioni e persone) ~ Non sempre riesce ~ La “forbice” (o il “troncarami”) e’ la Forza personale, non quella fisica utile sulla materia, il legno, ma quella morale che vince sempre ma che non tutti hanno sviluppato ~ Argomento appassionante.
    Buona giornata All!

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      1. 🎀 Si, ma tieni presente che il “Dio Ribelle” non e’ altri che il brutto Satana, (il Male), che, “imbruttito” dalla Caduta e proscritto dal Tutto (il Bene), e’ rimasto potente, ma non onnipotente come il Bene, ovvero come lo Spirito Universale, che e’ chiamato anche “Dio Padre” ~ Quando si parla di Dio bisogna sapere quale ~ Bene e Male sono due Forze entrambe Divine, ma diversificate (dopo la Caduta) per potenza e scopi.

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  3. C’è stato un periodo preciso della mia vita in cui sono stato potato parecchio. Forse troppo. Un percorso al termine del quale sarebbe toccato a me potare altre persone, visto che avevo imparato come farlo. Il problema è che non avevo nessuna voglia di farlo e ho mandato tutti a cagare. 😉

    Esattamente come faccio con le piante.

    Se devo potare una persona per farla diventare come piace a me (o per trarne vantaggio), mi sembra di fare una doppia fatica. Se ti piace qualcuno, deve piacerti così com’è… altrimenti non ti piace, gli stai solo rompendo i coglioni. 😉

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    1. 🎀 Condivido del tutto il fatto di “lasciar essere ” le persone e di non pretendere che si adattino a noi ~ Il punto cruciale e’ piuttosto quello di “potare” cio’ (persone o situazioni) che ci tira verso il basso ~ “Potare” e’ mettere distanza, logistica se possibile o almeno psicologica.

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  4. Non so se l’ho già raccontato. Ho sempre portato i capelli lunghi sulla schiena, ma anni fa me li tagliai completamente: un taglio che oggi si chiama pixie, io ho sempre detto “a uomo”. Capelli cortissimi, sfumati col rasoio sulla nuca, per intenderci. A parte che un mio studente di allora rimase letteralmente sconvolto dal cambiamento e per un po’ mi tenne il muso, come se gli avessi fatto un dispetto personale, quando ricrebbero erano molto più forti e belli di prima, persino un po’ mossi.

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  5. Con la potatura l’uomo si appropria di dinamiche naturali, cercando di mitigarle per trarne vantaggio. La natura è più brutale:quando le piante crescono in modo selvatico, tanto da strangolarsi a vicenda, invece di potarle interviene con l’autocombustione, azzerando il tutto.
    Non è poi così diverso per l’essere umano: aver cura di sé e cercare di autocorreggere i propri difetti, fa si che abbia maggiori possibilità di sopravvivenza. C’è un filo che lega tutti gli esseri viventi.
    Buongiorno

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    1. Il basilico non sopporta il freddo… basta una notte vicina allo zero ed è fatto.

      L’unica via è tenerlo in vaso dentro casa, possibilmente dove gli arriva la luce naturale, mai sotto i 10°C. L’acqua va bene tutta (il top sarebbe quella piovana, ma non so se dalle vostre parti è il caso… 😉 ) l’importante è dargliela regolarmente e non lasciarla ristagnare.

      Per fortuna la potatura è facile: basta staccare le foglie quando sono abbastanza grandi da metterle nel sugo 🙂

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  6. Concordo sulla similitudine con la vita, la realtà fa accadere circostanze che ci invitano alla maturazione , certo sta a noi cogliere il segno della positività anche se talvolta drammatica. Incredibile però che la potatura della natura sia legata all’uomo intendendo dire che l’esigenze dell’uomo condiziona la necessità che la natura si adatti , la natura incontaminata invece si auto regola mi sembra.

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