Quando ci si fida troppo della propria memoria. L’appuntamento sbagliato dalla dentista e il diluvio universale.

Ieri mattina ero convinto ma proprio convinto di avere appuntamento dalla mia bella dentista.

Due ore di appuntamento, ora si fa sul serio. Non ho carie ma mi sto distruggendo i denti da solo digrigno, più sto al delirio e più digrigno.

Ora la dentista ha tutta una sua idea costosissima di come risolvere il problema. E’ ricca di famiglia fa la dentista per passione più che per denaro. Quindi mi fido anche se questa volta mi costerà un capitale.

In realtà il costo iniziale era più alto mi voleva con una bocca perfetta, ma alla fine ci siamo limitati a una dentatura normale. “Non devo mica andare a cuccare in giro” Le ho detto. E’ amica di dolce consorte. Mi ha guardato male.

Come detto ieri mattina ero convinto di avere l’appuntamento, certo avevo il bigliettino con orario e giorno ma mi sono fidato della mia memoria.

Pioveva a diluvio. Sono in ferie hanno messo 8 di pioggia su sette.

Andare in auto in centro è un disastro, poi dove sta la dentista neanche a pagare ne trovi. Devi lasciare l’auto lontana.

Preso la moto. Dio vede e provvede ed ha deciso che era il momento di fare le prove per il prossimo diluvio.

Ha cominciato a scendere a più non posso.

Ero anche in ritardo per colpa delle galline preoccupate dell’acqua che sta scendendo dal cielo da qualche giorno. Non sono sicure che Noè le metta sull’arca.

Ho tutte le protezione per i diluvi, ma ero di fretta ed ho messo solo la giacca, sono 5 minuti scarsi di viaggio.

Bagnato è poco, zuppo rende meglio l’idea.

Posteggiato davanti allo studio sono andato di corsa all’appuntamento.

L’assistente, uno studio di belle donne, un uomo ci va anche volentieri, mi sorride e mi chiede che ci faccio lì.

” Ho l’appuntamento di due ore ” dico ” Dove posso mettere la giacca senza allagare tutto?” Chiedo.

” Mercoledì prossimo” Mi risponde sempre sorridendo. E’ nel contratto delle assistenti dentiste mostrare un bel sorriso. ” Ma tanto che ci sei vuoi che ti dia un occhiata a quello già fatto?” Mi chiede gentilmente.

In realtà sarei dovuto andare ogni settimana a farmi controllare, ma la cosa non è stata presa neanche in considerazione. “Vengo solo se ho dei problemi ” siamo rimasti d’accordo.

Gli sono simpatico, alla dentista ma non so esattamente cosa pensi di me.

Mi sono rimesso la giacca che aveva allagato l’ingresso dello studio ed ho salutato ” a mercoledì prossimo” ho detto ”

Pioveva ancora, quando il tempo ha visto che uscivo ha cominciato a piovere di più, si sa mai che mi offendessi a prendere meno acqua.

Bagnato per bagnato sono andato dalla moto.

Vi capita mai di cercare le chiavi e di non trovarle mentre l’acqua scende copiosa ?

A me si.

Ritorno al coperto e cerco le chiavi che erano esattamente dove le avevo cercate prima senza trovarle.

L’universo si diverte parecchio con me.

Tornato a casa quella scema di Nontirare voleva fare un giro sotto la pioggia battente ” Ma sei già tutto bagnato tanto vale fare il nostro giro, bagnato per bagnato”

Va a finire che la mando dalla dentista anche a lei.

23 pensieri riguardo “Quando ci si fida troppo della propria memoria. L’appuntamento sbagliato dalla dentista e il diluvio universale.

  1. Quando la mia dentista mi fa la pulizia dei denti si appoggia pesantemente a me con la tetta sinistra a malapena trattenuta da un sottile camice, mentre la sua assistente si appoggia con la destra, e visto che sono entrambe notevoli io bevo molto caffè e miei denti hanno bisogno di essere puliti spesso.

    😁

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    1. Beato te… io non solo non ho più denti da pulire ma fra i tanti dentisti che hanno avuto l’onore di avermi come paziente ne ho beccato pure uno “strano”.

      Tendeva ad appoggiarsi in maniera insistente al mio braccio con quello che aveva tutta l’aria di essere un pacco considerevole. In un’occasione, quando la cosa era ormai evidente ho interrotto il suo lavoro:

      Ahò!

      Che c’è, le ho fatto male?

      (gli faccio cenno di togliere un momento l’aspiratore)

      No, ma si nun te stacchi fra ‘n po’ te faccio male io“.

      E’ stata l’ultima volta che mi ha visto. 😉

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