Nei giorni che viene illustrata la nuova manovra economica l’illustre professor Allegro Tievado ispirato da Alberto Fuga da Polis ci spiega perché è giusto che quelli che pagano tutto in busta paga, quando possono devono evadere le tasse.

Lo stato con le nostre tasse ci deve dare dei servizi. Se i servizi non ci sono o sono scadenti evidentemente è inadempiente.

Nel privato uno farebbe una causa di recessione e chiederebbe il rimborso dei soldi spesi.

Con lo stato non si può, devi stare zitto e muto e guai a protestare, o meglio puoi protestare tanto loro se ne fottono delle tue proteste.

Ora noi paghiamo tasse su tutto anche quando andiamo a pisciare all’autogrill.

Su tutto c’è l’IVA tassa che va allo stato.

Io pagherei volentieri se poi quando ho bisogno i servizi per cui pago funzionassero.

Ora è chiaro che dovendo fare una risonanza con la sanità pubblica ci vogliono 24 anni uno va dal privato se ha i soldi, che stranamente il giorno dopo sono disponibili.

Con la sanità pubblica avrei pagato 60 euro con il privato 130 con ricevuta fiscale.

Quindi pago di più per una cosa che lo stato non è in grado di garantirmi e in più mi ci fa pagare anche le tasse. Se non è una presa per il culo questa ditemi voi che cos’è ?

Provate a fare una visita specialistica in ospedale. Tempi di attesa lunghissimi.

Ma se fate la stessa visita in intramoenia, cioè dallo stesso specialista ma a pagamento nell’ospedale stesso, dopo due giorni sarete visitati.

Invece dei 40 euro (credo) ne pagherete 150 ma avrete subito la visita da uno bravo e non dal primo scappato di casa che si trova lì.

Chiaramente nei 150 euro ci sono le tasse da dare allo stato. Se non è una presa per il culo questa che cos’è?

Ora per qualsiasi documento che lo stato pretende ci costringe a pagarci sopra delle tasse.

Ora è palese che per noi tartassati in busta paga è un diritto costituzionale cercare di evadere.

Le strade fanno schifo, i servizi dati dallo stato pure, ricordo quando dovevamo dare il contributo per la carta igienica e la carta per le fotocopie a scuola e so che la cosa persiste.

Per figlia all’università pago un barcata di soldi, altro che a gratis e vi garantisco che non sono ricco.

Quindi se evito di pagare l’iva o compro senza scontrino se ottengo uno sconto mi sembra solo un atto di legittima difesa, con uno stato che spreca e butta i soldi con opere demenziali, tipo il ponte sullo stretto, o inviare armi in Ucraina, e poi vengono a rompere i coglioni a me perché pago l’amico idraulico in nero “ma andate a fanculo voi e chi non vi manda”

Stanare i veri evasori non ci pensano nemmeno visto che sono loro amici.

24 pensieri riguardo “Nei giorni che viene illustrata la nuova manovra economica l’illustre professor Allegro Tievado ispirato da Alberto Fuga da Polis ci spiega perché è giusto che quelli che pagano tutto in busta paga, quando possono devono evadere le tasse.

  1. Cosa si può dire? Che hai ragione. Al di là di tutto, mi danno un gran fastidio i soldi buttati nelle armi per la guerra e pure quelli per mantenere gli immigrati. Non sono razzista, ma credo che uno Stato dovrebbe preoccuparsi dei suoi cittadini, e poi, se avanza qualcosa, ci si può fare carico di chi ha bisogno. E questo vale per l’Europa intera, non solo per l’Italia.

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  2. Per lavoro ho la possibilità di avere accesso ai dati del terziario (resto nel vago) e vedo con i miei occhi quanta evasione fiscale ci sia da parte delle piccole-medie aziende. Lo trovo vergognoso.
    Ma è chiaro che ognuno cerca di fare “legittima difesa”, dove può.
    Diverso se poi l’imprenditore/evasore mi gira in Porsche, dopo aver evaso le tasse.
    Una cosa la legittima difesa, un’altra l’arricchimento illecito.

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  3. Rieccomi.

    Parto da lontano:

    Art. 53 della Costituzione della Repubblica Italiana.

    Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

    Se il primo capoverso potrebbe anche essere condivisibile, è nel secondo che scatta l’inculata vera e propria (mi si passi il termine). “Progressivo” vuol dire che più guadagni, maggiore è la percentuale che sei tenuto a pagare. Si farebbe prima a dire: “guarda, vedi di non guadagnare più di Nmila euro l’anno se no ti spacchiamo i reni”. Sarebbe più onesto.

    Al netto delle nuove modifiche, attualmente gli scaglioni di reddito per le imposte dovute dalle persone fisiche sono quattro:

    Per redditi fino a 15k Euro, il 23%

    Per redditi fino a 28k Euro, il 25%

    Per redditi fino a 50k Euro, il 35%

    Per redditi oltre 50k Euro, il 43%.

    Si lo so è banale, volevo solo ricordarvelo. Ora in maniera molto semplicistica, ricordo che chi ha un netto di 15.000 euro l’anno, prende 1.250 al mese. (Non ricordo se la tredicesima rientra nell’imponibile, sono buono ed assumo che no.) Se leviamo il 23% di IRPEF, cosa gli resta in tasca ?

    962,50 Euro. Al mese.

    Prendiamo ora uno che becca 60.000 Euri l’anno. Se la passa bene, ogni mese sarebbero 5000. Ma leviamo il 43%: Ne restano 2.850. Vale a dire che (senza nulla togliere a quello di prima) uno si è fatto un culo come una zampogna, presumibilmente per arrivare ad una posizione di un certo livello e poi vedersi lo stipendio (stiamo sempre parlando di dipendenti, non dimentichiamolo) quasi dimezzato.

    Dove voglio arrivare dopo questa carrellata di cose che si sanno già ? Dire che si pagano troppe tasse ? Anche si, ma il punto è esattamente quello sollevato dal nostro Allegro: non è l’aliquota il problema, è cosa ne torna al contribuente. In Danimarca, l’aliquota può arrivare al 56%, ma nessuno si lamenta a quanto mi dicono. Perchè ? Perchè lì i servizi ci sono e funzionano, cazzo. E’ vero che sono quattro gatti, ma sono quattro gatti felici e trattati come si deve da uno stato che pretende tanto ma restituisce altrettanto. Forse anche qualcosa in più.

    Da ultimo, la vecchia nenia secondo la quale “se tutti pagassero le tasse si pagherebbe di meno” è una stronzata colossale: in questo paese lo stato non fa mai passi indietro, non rinuncia a nulla. Se tutti pagassero le tasse pagherebbero esattamente come prima e non funzionerebbe un cazzo come prima.

    Non allargo il discorso alle persone giuridiche (società, aziende e simili) perchè se no vi faccio cascare le palle in terra.

    Ok. E’ un commento inconcludente. Me ne rendo conto. Ma tanto non se ne esce.

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  4. ihihihihiiii

    ahahahaaa

    ohohohooooo

    eheheheeeeeee

    uhuhuhuuuuuuuuuu

    ma veramente, dichi????,

    eppure ora finalmente dopo anni e anni c’è la destra ed il risultato è stato che Mario Giordano delle case rubate ai proprietari mortidifame ne parla solo dopo la mezzanotte, quando invece con la sinistra ne parlava in prima serata ed aveva fatto una legge di 3 righe che dava giustizia al bobbolo

    eppure c’è ancora gente ( miei parenti) che non si parla più perchè litigarono perchè uno è di destra e l’altro di sinistra.

    Per fortuna che io c’ho er mio partito degli under 70.000

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    1. AAAARGH ! Fracatz, devo riprenderti. Perdonami ma porto avanti da anni una battaglia (per certi versi simile alla tua, quindi mi comprenderai) che riguarda l’espressione “c’ho”.

      “C’ho” nun se pò sentì. Fìdate.

      Se lo dici è un conto, ma se lo scrivi se deve scrive “Ciò”, con l’accento sulla “o”.

      La “c” seguita da apostrofo seguito da “ho” risulta necessariamente in una c dura, quindi verrebbe “Kò”. E mica siamo greci…

      Ciò fame, Ciò sonno, Ciò dù palle così, Ciò ‘n cazzo che è n’abbacchio… così va bene.

      Ognuno ha le sue fisse, fra le mie c’è questa 😉

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  5. Magari ricordarsi chi ha cominciato. Il brutto di questi è che ci prendono festosamente in giro. Sono fiera e orgogliosa di …………… (scrivi quello che vuoi). La manovra: hai trovato qualcosa di strutturale, una cosa sola? Niente, solo tapulli. E io pago …

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