Ammetiamolo bravi come gli israeliani quando c’è da fare stragi o attentati non c’è nessuno. Uccidono chi vogliono, come vogliono e dove vogliono alla faccia di tutti quelli che li odiano.

Hamas ha detto che il suo capo politico, Ismail Haniyeh, è stato ucciso a Teheran, in Iran, in un attacco aereo compiuto dalle forze armate israeliane. Israele per ora non ha fatto comunicazioni sull’attacco.

Israele ha dichiarato di aver eliminato Fouad Shukur, il capo dell’unità strategica di Hezbollah  martedì, in un importante attacco alla capitale libanese Beirut  che ha causato anche la morte di almeno una donna e il ferimento di decine di persone.

Volendo trovare un difetto quando vogliono uccidere uno ammazzano centinaia innocenti, ma sono gli effetti collaterali delle guerre.

Ora diciamocela tutta l’Iran se entra in guerra contro Israele prende tante di quelle scoppole che la metà basta, non c’è confronto se non intervengano i russi.

Colpire direttamente in Iran e far saltare in aria un capo da Hamas e il suo collaborare è veramente da fenomeni. Ora se hanno potuto fare questo senza che gli iraniani se ne siano nemmeno accorti vi fa capire i livelli diversi tra i due eserciti.

Pare che uno di guardia abbia detto al collega “mi pare di aver visto una stella cadente esprimo un desiderio” Era il missile che gli era passato davanti. ” La pace nel mondo ” era il suo desiderio

Sembra che le ultime parole di Ismail Haniyeh, siano state ” Apri la finestra che si muore dal caldo” Proprio in quel momento mentre il collaboratore apriva la finestra un missile di precisione è entrato precisamente dalla finestra facendo morire i due.

Ora è palese che ci sono dei collaboratori o dei traditori che hanno dato indicazioni agli israeliani.

Come finirà è difficile dirlo.

In una guerra Israele e Stati Uniti contro l’Iran ed alleati non c’è partita.

Inutile che minaccino di far sparire Israele, prima spariscono tutti loro.

Pare che gli iraniani abbiano 15 giorni per vendicarsi prima di fare l’ennesima figura di merda.

Come dicono gli scemi di guerra è inevitabile che per avere la pace sia necessario fare la guerra.

E che guerra sia così poi staremo in pace, sperando che non sia quella eterna.

19 pensieri riguardo “Ammetiamolo bravi come gli israeliani quando c’è da fare stragi o attentati non c’è nessuno. Uccidono chi vogliono, come vogliono e dove vogliono alla faccia di tutti quelli che li odiano.

  1. Agli israeliani non bisogna rompere le palle. Questo è un dato di fatto. Gli israeliani sono come il “Cavaliere Nero” della barzelletta di Gigi Proietti. Per ogni schiaffo che prendono (se qualcuno riesce a darglielo) ne rendono almeno dieci, prima o poi. Sanno come si tengono i conti e non si scordano niente.

    Posto questo, io sarò scemo ma ancora non riesco a capire perchè andare a mettere il naso nelle faccende di quella che in fondo è una vecchia guerra fra tribù rivali, probabilmente nata dalle differenze di vedute in merito ai confini degli orti di due fratelli. Lo dico e lo ripeto alla nausea: in quei territori quella gente si scanna a vicenda da prima della nascita di Nostro Signore Gesucristo. Non hanno mai smesso e non smetteranno mai. Ma a noi, checcefrega ?

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      1. Sull’ultima parte permettimi umilmente di dissentire.

        Gli attentati di matrice islamica in Italia si contano sulle dita di una mano e un motivo c’è.

        Sulla globalizzazione sono invece d’accordo, ma anche quella ha un limite: non c’è ragione per cui un nemico di Israele debba diventare un nostro nemico, così come non c’è ragione per cui un nemico dell’Ucraina debba diventare anche nostro. Cazzi loro, se la vedessero fra loro e vinca il migliore.

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    1. Dovrebbe fregare perché non sono gli americani che comandano, ma Israele.
      Se Israele si muove l’America e la NATO rispondono.
      Discorso AMPIAMENTE e PAUROSAMENTE semplificato. Solo per rendere idea alla tua domanda finale! 😃

      Per il resto… concordo.
      Anche qui molto semplificato.
      Ma io meglio che stia fuori da certi discorsi…😅😃

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      1. Perfettamente in linea col fatto che Israele è il Cavaliere Nero: può contare su una cosa fondamentale (che per esempio è quella che manca a noi). La coesione, l’unità di un popolo che – pur se sparpagliato per tutto l’orbe terracqueo – quando è chiamato a contribuire (e parlo soprattutto di soldi, che sono quelli che l’orbe lo fanno girare) non si tira indietro. Il punto che cerco di evidenziare da sempre è: se vedi due marcantoni alti due metri e venti che se le danno di santa ragione, l’istinto di conservazione dovrebbe suggerirti di tenerti a debita distanza 😉

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      2. Vero.
        Ogni anno si versano soldi. Non è un obbligo, Israele non obbliga nessuno. Si sceglie dove mandare i soldi: agricoltura, militari, sanità o istruzione. Sono le più grandi donazioni, ma si può versare a chi si vuole.
        Vi è, come dici tu, un altissimo istinto di sopravvivenza.

        Non si può invece pensare che se la vedono gli altri e noi stiamo qua tranquilli. Il mondo ormai è globalizzato…
        Cade un cocco a Panama e crolla la borsa di New York… non esiste più il “veditela tu, cavoli tuoi”… 😊

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  2. Personalmente credo che dopo l’11 settembre tutto il mondo civile (non parlo solo di israeliani o statunitensi) sia ancora in credito fino al terzo millennio. Se poi ci aggiungiamo le stragi in Europa (Francia, Regno unito, Danimarca, Svezia, Germania) ce n’è abbastanza per desiderare la scomparsa di Hamas dalla faccia della Terra.

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      1. Di certo non c’entrano gli israeliani, che non hanno mai rotto le scatole a nessuno qui da noi. Sono anni per non dire secoli che vivono in Europa senza voler imporre la loro religione e rispettando usi e costumi dei paesi che li ospitano. Quegli altri in pochi anni hanno fatto togliere i crocefissi dalle scuole, costruito moschee e non rispettano niente che non sia la loro religione. Oltre a non rispettare le donne, ma questo alle femministe come la Boldrini va benissimo.

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      2. Ho capito ma la storia è più complicata i palestinesi sono mandati via dalle loro terre per far posto agli israeliani se non si parte da qui è inutile discutere.
        Poi uno può essere della religione che vuole , questo non toglie che si parte da un torto fatto dall’occidente al mondo islamico per riparare a un torto fatto dall’occidente al mondo ebraico.

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  3. Certo è che “Bibi” continua a guerreggiare per rimanere sulla cresta dell’onda, “Finchè c’è guerra ha speranze”, parodiando il titolo di un film con Sordi… Costi quel che costi. E degli ostaggi è chiaro che da subito o quasi li considera come senza speranze

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  4. In estrema sintesi, credo che il nostro grande problema sia che perdiamo troppo tempo ad analizzare le ragioni degli altri e ci dedichiamo troppo poco ad affermare (e conseguentemente difendere, come dovremmo) le nostre. Già siamo diventati a suo tempo tutti “americani”, così corriamo il rischio di diventare – prima o poi – tutti israeliani, o tutti russi, o tutti ucraini, o tutti palestinesi. A seconda di chi vincerà guerre delle quali a noi non dovrebbe fregare una mazza.

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  5. (Tommaso Merlo) – Mentre diceva di negoziare e rassicurava i famigliari degli ostaggi, Netanyahu ha ammazzo il capo politico di Hamas. Nessuna sorpresa. Netanyahu e suoi complici sionisti vogliono palestinesi e paesi limitrofi in inginocchino davanti ai loro deliri coloniali. Vogliono dominare a qualunque costo. Punto. E chiunque osa contrapporsi viene annientato. Una storia che dura da decenni. Per ogni colpo subito, ne restituiscono dieci e vale tutto. Anche stragi di civili, torture, violazioni di legge, bombe ed omicidi in paesi stranieri. Tutto. E poi ovviamente i terroristi sono solo gli altri, i loro nemici, mentre loro sono democratici col sacrosanto diritto di esistere e di difendersi. Ma per fortuna la storia è una cosa seria e a certe barzellette nel lungo periodo non crede più nessuno. Da decenni ai palestinesi vengono date tre opzioni: andarsene, sottomettersi o venire ammazzati. Se il popolo palestinese non avesse resistito, avrebbe fatto la stessa fine degli Indiani d’America. Sarebbe stato sterminato e confinato in riserve e man mano riassorbito. Neanche un museo di cultura palestinese gli avrebbero concesso. Un delirio coloniale che il sionismo porta avanti ancora oggi terrorizzando civili, rubando terre ed applicando quello che le Nazioni Unite definiscono un regime di apartheid e di occupazione illegale e violenta. Sono decenni che i palestinesi subiscono abusi ed ingiustizie, nessun popolo è stato perseguitato così a lungo e così duramente. Lo dicono perfino i sudafricani. Eppure non si sono mai arresi. Nonostante gli scarsi mezzi, nonostante Israele abbia corrotto la politica e la stampa occidentali, i palestinesi hanno continuato a lottare sia in Palestina che nell’estero. Una resilienza davvero stoica. Ed a seguito dell’atroce genocidio di Gaza, si intravedono finalmente dei passi avanti sostanziali nella loro lotta di liberazione, di giustizia ed autodeterminazione. Netanyahu ed i suoi complici sionisti con Gaza hanno esagerato facendo crollare decenni di propaganda e manipolazione di massa. Oggi il progetto coloniale sionista è nudo davanti al mondo intero. E tutti hanno capito in cosa consista davvero. Sfruttamento fanatico della religione per meschini fini politici di occupazione ed oppressione di terre altrui. Proprie credenze spacciate come verità assolute ed imposte con la violenza su chi crede diversamente anche a costo di calpestare diritti umani e leggi internazionali. Tutto qui. Il resto sono chiacchiere politiche. Quanto alla cronaca, Netanyahu ed i suoi complici cercano da mesi l’escalation con l’Iran, vogliono trascinare tutto l’Occidente in una guerra che gli permetta di continuare a tenere viva la loro propaganda ed imporsi con la violenza nella regione. Vogliono usarci per dominare i paesi limitrofi e completare l’opera coloniale a danno dei palestinesi. Se da decenni comprano politica e stampa occidentale, è proprio per avere mani libere ed impunità, ma anche supporto economico e militare in fasi delicate come questa. Ma il genocidio ha fatto saltare i piani. Si sono mossi paesi ed istituzioni internazionali e soprattutto una nuova società civile globale, I tempi sono cambiati, i popoli del mondo si muovono e si contaminano, stanno emergendo nuove consapevolezze e grazie alle nuove tecnologie si riesce ad arrivare alla verità. Alla fine siamo tutti esseri umani e non ci dovrebbe essere posto sul pianeta per certe porcherie. Ed è solo questione di tempo e anche la politica occidentale sarà costretta ad adeguarsi. Ma restando alla cronaca, comunque vada a finire l’ennesima crisi regionale, il sionismo di Netanyahu e dei suoi complici è alla fine. Perché la storia è una cosa seria e a certe barzellette nel lungo periodo non crede più nessuno. Il destino del sionismo è venire sconfitto e reso illegale e al posto di un fallimentare e pericoloso stato ebraico, dovrà finalmente sorgere una vera democrazia degna di una Terra davvero Santa e che appartiene a tutti.

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      1. Sinceramente provo nausea quando sento dire di due stati per due popoli: nulla di più bugiardo, ipocrita e assassino. Nella realtà è stata già decisa la pulizia etnica, la riduzione di un numero limitato di palestinesi in pochi insediamenti. E la cacciata o uccisione della maggior parte di essi.

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      2. … E non mi si venga a dire che gli israeliani non erano al corrente di quanto andavano preparando da 1 anno i tagliagole di Hamas: con i mezzi tecnologici e la capacità d’infiltrazione che ha Israele, tenendo conto pure delle reti USA, è praticamente impossibile che non fossero al corrente. Questo assassinio ne è una prova ulteriore.

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