Caso destino sfiga sfortuna fatalità karma o come preferite. Morire in maniera del tutto accidentale.

Qualche giorno fa la figlia di cognato io io io raccontava della morte di una sua amica

Belluno – E’ Michela Onali Santoni, psicologa di Lavagna di 34 anni, la vittima della frana che si è registrata domenica, nel tardo pomeriggio, lungo il Vallon del Froppa. La donna è stata travolta da un enorme masso che si è distaccato dalla montagna e che l’ha travolta mentre stava facendo un’escursione con amici nel Bellunese, in Veneto.

Si è staccato un masso e l’ha centrata in pieno tipo i fumetti di Willi il coyote solo che questo non era un cartone animato e la ragazza non si è più rialzata.

I quattro amici a fianco a lei illesi il destino o il caso o la sfiga o Karma o chiamatelo come volete aveva deciso così.

Il secondo caso

Muore d’infarto per la paura di essere punto dalle vespe: 47enne aveva provato a gettarsi in acqua

Allergico alla puntura delle vespe, quando ha visto uno sciame assalirlo, ha tentato disperatamente di sfuggire ai loro pungiglioni buttandosi in mare. Ma la paura di essere punto è stata tale che gli è venuto un infarto.

Non si dovrebbe ridere di queste cose ma vista da un umorista fa ridere.

Abbiamo iniziato una discussione con figlia di questi avvenimenti e figlia sosteneva che c’era differenza tra caso e destino o essere predestinati.

Io sono agnostico possibilista, figlia è agnostica credente ma acida con le religioni tradizionali.

Lei prega l’universo io maledico l’universo più o meno l’approccio è quello.

I quattro amici illesi ringrazieranno l’universo di essere salvi , la ragazza se potesse credo che avrebbe molto da ridire sulla faccenda.

Ora ci sono cose che ci cerchiamo, se vai a duecento all’ora e ti schianti, non è che ti volevi schiantare ma te la sei cercata. Se vai al mare è uno sciame di api esce dal bosco lì vicino e t’insegue e muori non non è che uno se l’è cercata, come se cammini su un sentiero tranquillo e si stacca d’improvviso un sasso e ti becca in pieno.

Ora la discussione è andata sul fatto che i credenti sostengono che c’è un piano divino in tutto quello che accade.

Ora con tutta la buona volontà che Dio abbia deciso che un sasso si stacchi e ti spiaccichi per terra per quanto dietro ci possa essere un progetto non riesco proprio a crederci.

E voi che approccio avete se vi cade un sasso di cento kg sulla testa mentre passeggiate ?

Caso, destino, volontà divina o solo sfiga?

29 pensieri riguardo “Caso destino sfiga sfortuna fatalità karma o come preferite. Morire in maniera del tutto accidentale.

  1. Lo sai come la penso. Tutto accade per un motivo, per un bene superiore, che non è necessariamente quello delle vittime. Certo seccherebbe anche a me essere sacrificata per il bene di qualcun altro, ma non sta a me decidere. Le cose vanno viste in prospettiva, e siccome non possiamo conoscere il futuro, ci è impossibile giudicare. E’ qui che aiuta la fede: le disgrazie vanno accettate, anche perché, diciamolo, puoi discutere di filosofia quanto ti pare, ma se ti cade in testa un masso, qualunque discussione diventa inutile.

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  2. 🎀 Come sempre le tue osservazioni sono argute e puntuali ~ Il tema ed i relativi quesiti meritano riflessione ~ Io credo che abbia ragione figlia, e che il destino (percorso con varie opzioni di scelta) vada distinto dal fato (senza scelte e incontrollabile) …
    Buon proseguimento!

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  3. Le cose accadono perché devono accadere. È tutto un complesso coincidere di fattori che determina il nostro esserci a questo mondo. In poche parole: siamo, come esseri viventi, una mera possibilità nell’impossibile universo. Dunque dovremmo stupirci per il fatto che riusciamo a sopravvivere ogni giorno, piuttosto che di quel masso che fa fuori una donna mentre cammina sul sentiero in montagna.

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  4. “Non si muove foglia che Dio non voglia” una volta si diceva così insegnando il fatto che quello che succede è voluto o permesso dal Signore per ricavarne un bene maggiore (che però noi non vediamo limitati come siamo). Sono d’accordo con Raffa e Valy. Impossibile a livello razionale accettare una disgrazia come quella del masso che cade proprio addosso a quella persona. Per un credente invece c’è il fidarsi di un Padre che ci ha creato e amato fino a morire in croce. Non ti toglie lo sgomento e la paura, ma la disperazione sì perché sai che comunque vada sei in buone mani.

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    1. “Perché sai che, comunque vada, sei in buone mani”. Questa è l’essenza della fede, non solo cristiana. E’ preferibile questo a credermi in balia di un caso senza senso o di un destino capriccioso.

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  5. È un continuo bivio da scegliere e percorrere.
    Vado a fare il sentiero o mi siedo qui tranquillo nel giardinetto del paese ?
    Mi faccio il bagno o prendo l’auto e me ne torno a casa ?
    Purtroppo c’è il caso (il bivio) e ci siamo noi al volante della nostra vita.
    Sono in linea con “Silviatico” e col suo post precedente : “Dovremmo stupirci per il fatto che riusciamo a sopravvivere ogni giorno!!!”

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  6. Non credo nel destino, credo nel caso. Perché un masso in caduta colpisce una persona? perché a uno viene un tumore al cervello e a un altro no? Non posso accettare l’idea che ci sia una strada predefinita per ciascuno di noi, preferisco credere nel caso che colpisce ciecamente.

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  7. quel fstto lì del masso ha colpito molto il mio cervello, ma poi l’uccisione dell’orsa un po’ mi ha risollevato, a, qui a roma ‘nda capital, ha colpito molto anche il fatto di quel tizio che ha sezionato un cane col coltello e poi tirava i pezzi a chi lo avvicinava, per dire, non si può mai far affidamento sul domani

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