Nel 1983 ero poco più che vent’enne quando in Italia ci fu il primo caso.
Si parlava che fossero colpiti solo gli omosessuali e i drogati. Non drogandomi e avendo altri gusti sessuali la notizia era stata presa con una certa leggerezza.
Sarò sincero le battute erano tante. La posizione della chiesa era che fosse una punizione divina per punire gli omosessuali.
Vivendo in provincia e in piccoli centri si pensa che queste cose accadano solo nelle grandi città.
Cos’ quando si seppe che Giulia era siero positiva lasciò tutti abbastanza sorpresi, anche se Giulia era una tossica e sessualmente alquanto promiscua.
Giulia era la più bella ragazza della zona la Brigitte Bardot della provincia.
Biondina, con un viso molto bello e dolce, un corpo fatto bene seno e sedere da favola.
Giulia era più grande di me aveva una decina di anni di più. Conosciutissima aveva avuto con la sua famiglia un bar frequentatissimo. Il bar col biliardo e la sala giochi e dove si giocava d’azzardo alla notte.
Ma la bellezza da sola nella vita non basta e tra tutti gli spasimanti aveva scelto il peggiore il maledetto.
La famiglia nel frattempo aveva venduto il bar e poco tempo dopo il padre era morto di tumore.
Giulia era scomparsa dal paese su di lei giungevano voci sempre più inquietanti. Droga, prostituzione.
Ricordo il giorno che si seppe la notizia che aveva contratto l’AIDS il dispiacere era palpabile in tutta la comunità, era sempre stata una ragazza gentile con tutti, le sue scelte erano state un dispiacere per tutti. Nei piccoli centri si è figli di tutti. Oggi non è così ma una volta lo era. Inoltre la sua famiglia era rimasta in paese madre e sorella più piccola ed erano ben volute.
Ai quei tempi le cure non erano come adesso e si moriva.
Era così che Giulia era tornata in paese ed era rientrata a vivere in casa irriconoscibile ma era tornata.
continua….
Mi dispiace moltissimo per Giulia e per tutti i pregiudizi che esistono ancora oggi.
Sono contenta che il racconto continui.
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I pregiudizi, nonostante il passare del tempo e degli anni, sono sempre duri a morire.
Sono rare le persone che non si fanno influenzare da un giudizio affrettato e spesso anche sbagliato.
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sapessi quante persone traggono vantaggio (e non solo economico) dai pregiudizi. Sugli umani o anche sulle cose, servono ai pochi per comandare sui molti. Per rallentare il futuro, a vantaggio di uno “status quo” che favorisce guarda caso sempre i soliti.
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Purtroppo l’essere umano, quando ci si mette, sa essere davvero crudele e ultimamente la dimostrazione l’abbiamo sotto gli occhi. Questi personaggi non riescono a concepire che non si può essere tutti uguali e che è bello essere tutti diversi e, come dici giustamente tu, rallentano il futuro e la loro mentalità ristretta non li fa progredire.
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[Gifter] – Sono i bias gestiti male. Il bias, di per sé, non è uno sbaglio: è quel meccanismo che ti fa dire ad esempio che Pluto, Pippo, Scooby Doo, Lassie, il commissario Rex… Sono tutti diversi ma sono tutti dei cani. Il bias ti fa dire che all’animale “cane” corrisponde una certa forma delle orecchie, del muso, del corpo… Dopodiché uno è diverso dall’altro sia un personaggio di fantasia o reale.
Però i bias possono essere anche creati sulla base di un’immagine costruita a tavolino tipo la pubblicità dell’AIDS anni 80-90 con le persone contornate da un alone viola. Cosa capisci guardando quella mmmerda? Che una persona HIV positiva si riconosce dalla faccia! Porca di quella PUNTATONA, non sai quante volte se parlo della mia condizione di HIV positivo mi guardano dai capelli alla punta dei piedi e mi dicono “SEMBRI SANO!” Ma porca di quella super puntatona un’altra volta! Io SONO sano. Più sano di certi sedicenti sani che se non li tiri per le orecchie non si fanno gli esami del sangue e poi si sorprendono se il dottore gli trova qualche malattia antipatica lì a covare da secoli e quando si manifesta poi, si piange il morto.
E ammetto anche di avere anch’io azionato il bias più di qualche volta: il famoso “gaydar” hai presente? Quella serie di sensazioni più o meno reali che ti indicano l’omosessualità o meno di una persona.
Oppure quello che ti fa dire “io ho paura di una relazione con una persona HIV positiva perché sì i farmaci bloccano la trasmissione ma io come faccio a esser sicuro che li prendi? Come posso esser sicuro che non ti ammali di AIDS e muori?” Il vaffan lì è d’obbligo perché se ti dicono “io ti amo ma”, no: tu ami più i tuoi bias che me allora tieniteli e sposateli.
E per quello che può contare l’opinione di uno che non ha interesse su una ragazza, dire a una povera persona piena di droga “la più bella ragazza della zona” era sembrata una presa in giro nei confronti di lei perché non so se una piena di eroina che non si regge in piedi sia così “bella”. Una persona in quelle condizioni le leggi la disperazione sulla faccia.
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[Gifter] – 1983? Avevo 8 anni, troppo piccolo per capire. Ma negli anni a seguire quando ho scoperto la mia attrazione verso i ragazzi, lascio immaginare la sensazione che si prova ad avere gli ormoni grossi come portaerei e le persone di cui ti fidi di più ti dicono, praticamente, che a te è vietato amare in quanto c’è un male incurabile che prende di mira le persone uguali a te.
Allora non oso immaginare come si potesse sentire quella Giulia. Come canta Alessandro Bono in “spazzatura” probabilmente!
Alessandro Bono come la giovane Giulia: rimasto fregato dalla persona sbagliata.
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Eravamo adolescenti.
Ricordo ancora la battuta del mio amico Zax: le persone hanno tutte scopato senza problemi per migliaia di anni, arriviamo noi ed ecco che spunta l’AIDS.
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Un periodo terribile
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Si è stato un periodo buio
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eh
ora queste malattie sono quasi tutte degli etero, che non prendono precauzioni; certo, come fai se a scuola dicono: i gay prendono le malattie, gli etero un figlio
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