“Meglio non parlarne”

Al delirio (lavoro) vengono periodicamente persone addette alla manutenzione.

Uno è Pino. Arriva da Torino ma è meridionale di origini, ormai sulla quarantina, simpaticissimo dieci centesimi per faro parlare 100 euro per farlo smettere. Sempre con pettinatura alla moda.

Questo è il taglio di ieri.

Ieri Pino è arrivato nel cambio turno e l’ho invitato a prendere il caffè, poi avrei dovuto aiutarlo nel suo lavoro.

Alla macchinetta c’erano due colleghi uno è così scemo che ci vogliono cinque scemi normali per farne uno come lui. L’altro un collega a cui non frega niente degli altri, fa spesso finta di ascoltare mentre pensa beatamente ai cazzi suoi.

Pino era silenzioso a confronto del solito ” Al come va?” ” Non tanto bene è morto mio zio” ha risposto sconsolato.

Il collega 5 volte scemo ” Di cosa è morto ?” ha domandato ” Di tumore al fegato” ha risposto Pino ” Meglio non parlarne ” ha sentenziato 5 volte scemo “Non parliamone ” ha risposto deluso Pino.

” Ma ti ha lasciato almeno qualcosa” ha chiesto il collega a cui non frega niente, questa volta ha fatto un eccezione, cercando qualcosa di positivo nella morte dello zio di Pino. ” No aveva moglie figli ” ha dichiarato tristemente Pino che non aveva ricevuto nessun vantaggio economico dalla dipartita dello zio.

Così il collega 5 volte scemo passava ad argomenti allegri per stemprare l’atmosfera cupa.

Chiaramente da soli ho chiesto a Pino dello zio.

Pino che non vedeva l’ora di parlare mi ha raccontato tutto nei particolari, dal tumore prima al fegato poi andato in metatesi alle ossa e infine al cervello, mi ha riferito nei minimi dettagli la brutta fine dello zio…..

Forse aveva ragione il collega 5 volte scemo era” Meglio non parlarne”.

25 pensieri riguardo ““Meglio non parlarne”

  1. [Gifter] – non ricordo in quale blog si parlasse di quanto siamo assuefatti dal dolore altrui nei vari social network, poi però in reale si cerchi di evitarlo. Perché il dolore altrui, in qualche maniera, spezza la nostra quotidianità solo apparentemente rassicurante e ci fa rendere conto di quanto siamo fragili.

    Certo il tuo collega stupido è stato inopportuno a chiedere “come è morto?” Forse era il caso di limitarsi a un “condoglianze” però in finale la situazione ha permesso al manutentore di avere uno sfogo inaspettato verso chi solitamente lo considera solo “quello della manutenzione”. A volte ci dimentichiamo che tutti siamo umani e dobbiamo anche ascoltarci una volta ogni tanto.

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    1. Mi sembra naturale chiedere come è morto uno, come è naturale ascoltare almeno per me.
      In realtà è anni che ci conosciamo e siamo diventati amici e non lo considero di certo solo un manutentore-Pino ama parlare e raccontare e di solito ci facciamo un sacco di risate. poi capitano anche questi momenti…
      Buona serata

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      1. [Gifter] – Pardon! Frainteso! Avevo capito fosse stato lo stupidosauro a chiedere come fosse morto lo zio di questo signore, non tu! Poi dipende dalla sensibilità: io faccio fatica a chiedere “com’è morto” quando apprendo di qualcuno deceduto a meno che a dirmelo non sia una persona con cui ho gran confidenza.

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