Cognata aveva tanti doti e al dire in vero anche tanti difetti, ma su una cosa tutti erano d’accordo era che non sapeva guidare l’auto, era negata.
Cognata aveva preso la patente dopo poco i 30 anni, doveva servirle per i figli che ormai stavano crescendo e dovevano essere portati in giro nei vari impegni della giornata.
Chi è stato quel folle che l’ha promossa rimane un mistero, forse impietosito o magari quel giorno per un caso fortuito cognata era riuscita a superare tutte le prove sta di fatto che gli era stata data la patente.
Dopo qualche tempo nessuno voleva più andare in auto con lei, al ” vi porto io” tutti dicevano ” No è lo stesso mi arrangio” Anche mio padre che la vita l’aveva rischiata molte volte durante la seconda guerra mondiale, aveva fatto la campagna di Russia, dopo un viaggio di pochi chilometri con cognata in macchina, si era rifiutato categoricamente di salire ancora in auto con lei alla guida e si che aveva viaggiato per anni con un collega costantemente ubriaco, ma come cognata diceva mio padre di non aver mai visto nessuno guidare così male e neanche in guerra di aver rischiato così tanto la vita.(chiaramente stava esagerando)
La prima vita automobilistica di cognata finisce con tutta la fiancata di destra dell’auto di fratello distrutta ” al ci passo?” fratello ingenuamente aveva risposto ” si” ” ma mi avevi detto che ci passavo ” aveva provato a dire come giustificazione a fratello che urlava per l’auto distrutta.
La sua seconda vita automobilistica è nata quando è toccato a me il turno di prendere la patente.

Per imparare mi era stata presa una fiat 850 verde. Grandissima auto .Ai quei tempi nessuna cintura, nessun specchietto ai lati dell’auto
Quindi con cognata avevamo deciso d’imparare insieme a guidare, forte della sua patente e io del mio foglio rosa siamo diventati coppia al volante. Quanto ho riso non è descrivibile in quelle pazze guide.
Cognata sbagliava almeno tre volte la partenza prima di prendere il via , metteva la prima lasciava la frizione e il motore si spegneva , tra il suo stupore ” non capisco ” continuava a dire. La prima tirata per centinaia di metri e la seconda per km. Quando cambiava la marcia guardava il cambio e non guardava più la strada sbandando a destra o a sinistra. Metteva la freccia a destra e girava a sinistra, metteva la sinistra e girava a destra. zizzagava per la strada non riusciva ad andare dritta, non superava i 40 tra l’ira degli altri automobilisti che la insultavano senza ritegno e lei rispondeva per le rime mandandoli a quel paese ma mai staccando le mani dal volante.
Le nostre guide sono durate fino alla mia promozione. Cognata era libera di usare la mia auto ma dopo qualche tentativo solitario, aveva deciso direi giustamente che era meglio smettere di guidare, ma la patente l’ha sempre rinnovata ” non si sa mai ” diceva.
Io ho voluto molto bene a cognata, l’ho conosciuto ancora ragazzino, sono stato il primo della famiglia ad essere presentato e il volersi bene nel tempo è stato reciproco, nonostante tutte le liti che sarebbero arrivate io e lei non abbiamo mai bisticciato.
E’ stata una presenza costante nella mia vita e quando ho avuto bisogno c’è sempre stata, come io per lei.
Ci sono persone che non credono al destino, ma ad un certo punto della sua vita tutto quello che poteva andare male è andato male.
continua
Mia cognata la supera: è riuscita a finire in un fosso perché stava fumando e si è concentrata sull’apertura del posacenere.
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Anni fa un mio collega di Salerno si vantava della mamma a cui avevano rinnovato la patente a 90 (dicesi novanta) anni.
“Le serve per fare la spesa” ci diceva.
Uno zio di coniuge si era dichiarato diabetico, sperando di ottenere l’accompagnamento. L’unico obiettivo raggiunto è stato quello di dovere rinnovare la patente ogni anno. Ed è praticamente un pilota da corsa. Ai tempi belli cambiava automobile ogni sei mesi. Si parla di Porche, BMW, Audi e Matra. Di mestiere faceva il dentista, prima della pensione.
A me viene in mente una Nissan Micra vecchio moldello incontrata sull’ Aurelia anni fa.
Il veicolo andava a 40 all’ora e non c’era modo di superarlo, perche sulla corsia sinistra si era incolonnata mezza Roma.
Divenuto possibile il sorpasso, ho lanciato uno sguardo al guidatore: una mummia, non in senso figurato. Una mummia vera e propria. Con le braccia appoggiate sullo sterzo e la fronte che sfiorava il volante. Ovviamente un bel cappello (coppola) in testa.
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L’auto in foto però è magnifica All
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Il mio amico Andrea (mio omonimo) è uscito di strada mentre cercava di togliere un piccolo ragnetto dallo specchietto retrovisore.
Personaggio simpatico, tua cognata. Temo tuttavia che.
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Mia zia è brava alla guida ma quando si tratta d’andare in autostrada fa guidare sempre mio zio… dice che su quel tipo di strade non si sente molto sicura, 😁.
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Sono fortunato: ho una sola cognata e non ha la patente. Sto in una botte di ferro. 😉
Mia madre non ha la patente, mia suocera nemmeno. Ancora meglio. A posto così.
A parte la Signora (che ho praticamente costretto a suo tempo a dotarsi del documento e ad usarlo), per trovare una donna automunita (a parte varie zie) devo risalire nel tempo alla nonna materna: una delle prime donne “patentate” del secolo scorso, che era affidabilissima alla guida ma non aveva la più pallida idea di come funzionasse la macchina. Due “perle” passate alla storia:
1) un giorno portò la sua 127 dal meccanico chiedendogli quanto volesse per sostituire la “pignatta”. Evidentemente per lei “marmitta” e “pignatta” erano sinonimi.
2) Un’ altra volta mi accorsi di una cosa mentre parcheggiava e le dissi: “aho, non ti funzionano gli stop”. Lei: “e che sò, gli stop” ? Io: “le luci dietro che si accendono quando freni”. Lei: “ah, perchè… quando freno si accendono pure le luci” ? Tanto per dire.
Però guidava benissimo. E correva pure.
Comunque io sono favorevole alle donne alla guida. E’ vero che fanno più cazzate degli uomini, ma le loro sono meno gravi.
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Mia madre x prendere la patente fece ben 114 guide… era vedova da poco ok, ma pure assai negata. Per fortuna è sempre stata conscia dei suoi limiti
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Un racconto bellissimo e commovente, caro Allegro, sei proprio una bella persona!
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