All’inizio del blog avevo raccontato spesso della nipote lontana che minacciava un giorno si e un giorno di suicidarsi, che non ne poteva più della vita che faceva per poi a continuare immancabilmente a fare la vita da schiava e di merda secondo la sua personalissima opinione.
Premesso che nipote lontana non fa nessuna vita da schiava e neanche di merda, questo non toglie che la sua vita è triste molto triste. Il non sentirsi amata da nessuno della famiglia è stato destabilizzante, lo sarebbe per per chiunque e se ci mettiamo che è cresciuta chiamata cretina o scema o storta da tutta la famiglia comprese sorelle capirete la situazione.
Una volta volevo fare una rubrica con i suoi sfoghi vocali mandati a dolce consorte. Un tragicomico. Chiaramente dolce consorte si è opposta.
La nipote lontana voleva trasferirsi da noi, ma figlia ed io ci siamo opposti è obbiettivamente insopportabile, dopo mezz’ora che ci stai insieme ti vengono i pensieri peggiori sul suo conto.
L’unica della famiglia che la sopporta è dolce consorte perché distante e qualche anima buona sempre a distanza.
La nipote ora è ripartita alla carica e vuole venire qua.
Dolce consorte è convinta che lo dice ma non lo farebbe mai, che dopo qualche giorno vorrebbe tornare alla sua vita di merda come è già successo. Chiaramente è stata già più volte ospite da noi Meglio non rischiare penso io.
Fine storia nipote vi farò sapere di eventuali sviluppi se mai interessassero a qualcuno.
Ma era questa idea dell’attesa infinita che mi ha fatto pensare in questi giorni.
Rimandiamo sempre ad un altro momento sperando che sia un momento migliore e continuiamo a vivere come direbbe nipote le nostre vite di merda.
Sul blog ho spesso letto di storie simili non come quella di nipote lontana che è unica nel suo genere.
Mi domandavo cosa ci spingere a continuare vite che obbiettivamente non ci piacciono? Cosa ci ferma dal cambiare o almeno a provarci ?
Per cambiare a volte non serve fare cose eccezionali possono bastare anche piccoli gesti ma decisi. Dei paletti chiari, dei limiti invalicabili.
Ma tutto parte dal rispetto per noi stessi, se siamo i primi a non rispettarci e amarci perché dovrebbero fare gli altri ?
” Zia non so cosa mi trattenga dal buttarmi dal terrazzo ?” ” L’idea di sporcare e poi di dover pulire ” le avrei risposto.(nipote lontana è maniacale con le pulizie)
Che dire? Sicuramente non sarebbe semplice vivere accanto ad una persona cresciuta in un contesto simile. Non è piacevole sentirsi dire cretina, lo so perché è capitato anche a me. Il mio contesto era molto diverso, ma la sostanza non cambia tanto. La presa in giro, reiterata, diventa bullismo, poi vieni derisa costantemente davanti a tutti, tutti ridono, ma non devi rispondere perché se rispondi, fai brutta figura, non sta bene e via di seguito…..
Già, buona domanda, che cosa ci spinge a continuare a vivere le nostre vite? A volte basterebbe poco, altre il cambiamento non dipende da noi.
Buona domenica
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Il cambiamento dipende anche da noi.
Buona domenica anche a te.
Spero una serena domenica
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Certo, ma a volte, per quanto ci impegniamo, non riusciamo ad ottenere il cambiamento!
È chiaro che, se non ci diamo da fare, non possiamo sperare in alcun cambiamento.
Buona domenica
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La negatività – chiamo così quel complesso di cose che possono riguardare i soggetti nella forma mentale – è un’ impressione che una persona porta irrimediabilmente in sé.
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la nipote lontana ti distrugge e ti succhia tutte le tue energia con la sua negatività.
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Nella mia esperienza ho imparato che i paletti, come li chiami tu, o li metti subito, o diventa sempre più difficile metterli. Cmq penso che il cambiamento dipende da noi, da quanto lo vogliamo veramente. Spesso è più facile lamentarsi ma non fare niente.
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Quando li metti li metti l’importante che li fai rispettare
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Credo che sia difficilissimo inquadrare i pensieri della nipote e altrettanto difficile rispondere alla domanda. Forse è incapacità di reagire per mancanza di autostima e fiducia o forse si è convinti che quel cambiamento non può arrivare solo da noi stessi e si aspetta una situazione più favorevole. In ogni caso è un problema da non sottovalutare. In bocca al lupo per la nipote, spero ci darai notizie positive.
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Il suo problema è che cerca amore e stima dalla sua famiglia e spera che prima o poi accada.
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Lo spero anche io per lei.
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Credo che il fenomeno dei vampiri emotivi, o di energia, sia ben conosciuto in psicologia. Ti consiglio di piantare molto aglio intorno a casa.
🤫😏😉
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Al limite se la sopporta dolce consorte.
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Che dire? Mi dispiace per nipote sicuramente anche se immagino quanto non sia un personaggio facile. E per il resto? Chi ce lo fa fare? Io ti dico solo che ogni tanto mi piacerebbe vivere la via di qualcun altro almeno per un giorno, sarebbe un bel diversivo
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Diciamo che ha già avuto delle possibilità- Ti garantisco che ti ruba tutte le energie.
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La negatività non fa più per me…..ne sto lontana
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Nel limite del possibile anch’io.
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Già
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Non sempre le parentele sono il meglio che ci possa capitare
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I parenti non li scegli te li ritrovi.
Dolce consorte le vuole bene
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Mi sono intristita … povera piccola (anche se non lo è anagraficamente, lo è lo stesso)
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Ha quasi 40 anni.
Mi dispiace di averti intristito.
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La depressione (quella vera…) è una brutta bestia.
Chi riversa sugli altri la delusione per la propria vita, diversa dalle aspettative, non è un vero depresso è un invidioso che spera di fare stare male il prossimo.
Se hai un problema ti dai da fare per risolverlo. Non lo carichi sulle spalle di qualcun altro.
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Credo che la sua sia rabbia e vorrebbe solo amore e considerazione dalla famiglia. Ma non credo che ci riuscirà .
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E’ questo il punto.
Il problema è la famiglia? Via la famiglia.
Si possonmo costruire relazioni intepresonali anche con gente con cui non si condivide il DNA. Anzi, Alla fine sono relazioni più solide, perchè volontarie.
Mia moglie ha completamente rotto i ponti con la sua famiglia paterna, dopo essersi accorta che gli zii e la nonna avevano truffato il di lei padre (rispettivamente fratello e figlio…) approfittando della malattia che lo avrebbe condotto alla morte,
Nessun contatto da oltre venti anni,Per quanto ne sa, potrebbero essere tutti morti; e non le spiacerebbe. Nessuna sofferenza. Solo sollievo derivante dall’assenza di contatti con quello schifo umano,
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Non direi che ci sono solo il fare o il non fare. La vita ci pone davanti difficoltà che dobbiamo affrontare e spesso la cosa migliore sta nel mezzo tra il fare e il non fare e, senza che ci appaia, facendo quel mezzo ci vogliamo bene.
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Credo che in questo tipo di persone ci sia qualche patologia neurologica non diagnosticata. Per chi ci ha a che fare è terribilmente stressante.
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Non è facile.
Principalmente per la nipote.
Dico una ovvietà: andrebbe aiutata, specialmente da qualcuno che le sta vicino. La lontananza non serve molto per aiutare le persone dal punto di vista psicologico.
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Alle volte me lo chiedo anch’io, e forse il passo più difficile è proprio ammettere la difficoltà, pretendere di farcela da soli, non cercare l’aiuto. E il problema si avvita su se stesso. Facci sapere
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