Dopo due anni, ieri 17 settembre sono andato a mangiare una pizza con degli amici non ho potuto dire di no. Abbiamo preso una una botta di freddo incredibile sembrava novembre.

Dopo due anni di ci vediamo dei carissimi amici hanno telefonato a dolce consorte e detto che sarebbero stati dalle nostre parti sabato e se avevamo voglia di vederci e mangiare qualcosa insieme. Normalmente avrei detto di no ma per loro due e solo per loro due ho detto di si.

L’affetto nei loro confronti è enorme.

Quindi finito al delirio (lavoro) sono andato direttamente all’appuntamento mi ero portato solo una maglietta decente per cambiarmi e delle scarpe che non fossero antinfortunistiche anche se per dare dei calci nel culo ai cretini sono sicuramente meglio le seconde e ieri sera sarebbero servite.

Nessuna giacca o maglioncino solo la maglietta, già al delirio però mi ero accorto che la temperatura stava scendendo parecchio, telefonato a dolce consorte per farmi prendere una maglia ” sono già fuori” è stata la risposta.

Io non patisco il freddo e neanche il caldo ma la temperatura era scesa in un’ora di dieci gradi.

Arrivato ho trovato subito posto grazie a una demente milanese la targa non lasciava dubbi, che incapace di fare manovra si era lasciata due metri fra la sua auto e il bidone del vetro mangiandosi il secondo posto, io le ho piazzato l’auto attaccata attaccata forse a meno di un centimetro lasciando libero il passo carrabile.

Una donna perché era piena di cuscinetti, pupazzetti e aveva un grosso cuore rosso appeso allo specchietto come detto una demente senza se e senza ma.

Nel frattempo mi era arrivato un messaggio ” siamo già dentro, fuori fa freddo ”

M’incammino verso la pizzeria il proprietario è uno che conosco bene e fa la pizza buonissima in autunno, d’inverno e primavera, d’estate troppa gente lasciamo perdere.

C’è il mondo in giro, tutti i locali sono pienissimi sembra ferragosto per la gente che bazzica i luoghi dove si mangia , tutti i tavolini all’aperto sono strapieni e anche quelli dentro, la differenza che gli occupanti dei tavolini fuori sono tutti infreddoliti nonostante giacche e maglie.

Entro nel locale e vengo salutato dal proprietario, guardo dove sono dolce consorte e a amici, bene siamo nell’ultimo tavolo attaccarti alla vetrata, il locale dentro è strapieno alla faccia del covid e fuori sia nella veranda che nei tavolini messi sul marciapiede non c’è più un posto.

Saluto mi siedo e c’è un aria gelida che mi arriva addosso….

continua..

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