Carcere o non carcere preventivo questo è il dilemma. Quarto quesito forse il più chiaro come domanda, ma il più difficile da decidere.

Sarò sincero non è facile dire si o no a prescindere da quello che dice il PD che vota no.

Che la magistratura ne abusi è un dato di fatto sicuro e incontrovertibile, tutte le statistiche lo dimostrano. Quanti innocenti finiscono in carcere? Circa mille persone all’anno vengono incarcerate e poi risulteranno innocenti. Dal 1992 al 31 dicembre 2020 si sono registrati 29.452 casi. L’Italia è il quinto Paese dell’Unione Europea con il più alto tasso di detenuti in custodia cautelare: il 31%, un detenuto ogni tre.

Detto questo è palese che in un paese che sei innocente fino al terzo grado di giudizio, vuol dire circa vent’anni dopo che è stato commesso il reato, a volte per i colpevoli quella è l’unica occasione di vedere un carcere, prima di essere assolti se si è abbastanza ricchi e potenti avendo a disposizione avvocati bravissimi , ma come detto spesso lo è anche per chi di reati non ne ha fatti ed ha avvocati da quattro palanche.

Sappiamo che in ambito penale quasi una sentenza su due viene riformata in Corte d’appello. In pratica circa il 45% delle pronunce di primo grado è modificato in secondo, in modo parziale o con un ribaltamento dell’esito iniziale. Bene eliminiamo il primo grado che tanto non serve a un cazzo e passiamo direttamente al secondo grado che è quello che conta, meno processi meno scartoffie meno di tutto e avremo una giustizia più veloce. (l’uovo di Colombo)

Ora qualche pignolo potrebbe dire che se facciamo diventare il secondo grado il primo, avremo un sacco d’innocenti condannati ingiustamente. No, perché noi continueremo a chiamarlo secondo grado, eliminiamo solo il primo grado palesemente inutile.

IL QUESITO «Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale), risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: articolo 274, comma 1, lettera c), limitatamente alle parole: “o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché’ per il delitto di finanziamento illecito dei partiti di cui all’articolo 7 della legge 2 maggio 1974, n. 195 e successive modificazioni.”?».

Che cosa succede se vince il SI? Resterebbe in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più gravi e si abolirebbe la possibilità di procedere alla privazione della libertà in ragione di una possibile “reiterazione del medesimo reato”. Questa è la motivazione che viene utilizzata più di frequente per disporre la custodia cautelare, molto spesso senza che questo rischio esista veramente.

Di sicuro c’è anche di lasciare in libertà un sacco di delinquenti, visto che spesso i reati più odiosi hanno pene sotto i cinque anni.

Per decidere aspetto illuminazione di terzo grado.

45 pensieri riguardo “Carcere o non carcere preventivo questo è il dilemma. Quarto quesito forse il più chiaro come domanda, ma il più difficile da decidere.

  1. Di solito si dice “meglio un colpevole libero che un innocente in prigione”, però… Dipende dal colpevole. In questo caso è davvero difficile rispondere sì o no, perché ci vorrebbero delle misure alternative, ad esempio il braccialetto elettronico e i domiciliari. Ma dipende sempre dal reato. Se no capita come quello condannato per violenza domestica che doveva scontare la pena ai domiciliari, a casa con la moglie che aveva aggredito. Applauso al giudice.

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      1. dicevano che riciclavo denaro non si sa bene per chi. Ovviamente non si sono presentati al processo perché l’accusa era totalmente priva di senso. Hanno ripiegato sulla promozione finanziaria abusiva: assolto. Allora hanno detto …beh, rimane il classico dei classici….il tizio ha un azienda. E mi hanno rifilato evasione fiscale. Come un gol a porta vuota.

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  2. Questione pesante, ma per me quella dove più convintamente voterò SI, e pure passasse non sarebbe sufficiente.
    Ho forti dubbi persino sul fermo di polizia, figuriamoci sulla misura detentiva cautelare.
    Mi sa che ci esce un post, se ne scrivo come commento qua ti intaso il Blog 😉

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      1. In ogni caso la custodia cautelare serve al PM (che ha fatto le indagini alla cazzo di cane) di farti pressione pissicologggica. Certo questo non funziona con i malavitosi “professionisti”; loro sono abituè e quindi non gliene fotte niet. Ma il tizio tranquillo, magari un travet, si trova sbattuto in girone infernale…impazzisce. E allora scatta “il momento magico” (definizione autentica di un magistrato) cioè sei disposto a dire e confessare tutto anche di aver ucciso Kennedy pur di uscire….ma…

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      2. Concordo, spesso o quasi sempre è usata a questo scopo. Ricordo Primo Greganti tesoriere del Pc al 23 arresto, entrava e usciva aveva detto “Che la cosa cominciava a dargli qualche problema” Mai parlato e coinvolto altri

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  3. Da un punto di vista filosofico-sociale la scelta è molto semplice: se, per mettere in galera un colpevole, rischi di metterci pure un innocente, allora non lo metti in galera il colpevole.
    Nella realtà poi… non funziona un cazzo, ma giudici, poliziotti e parlamentari fanno finta di sì. Dunque, per prima cosa, non si sbaglierebbe mettendo in galera queste categorie.

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  4. Paghiamo già 945 persone per fare leggi, perché vengono a rompere le scatole a noi? Allora facciamo a rotazione un po’ per uno e ci scambiamo lo stipendio. La mia proposta è di scegliere uno Stato dove la giustizia funziona meglio che da noi (Germania? Svizzera?) e appaltiamo tutto a loro. E poi basta sfornare avvocati, che sguazzano nei meandri di leggi fatte a cazzo. Servono camerieri e manovali, altro che avvocati! Comunque Renzi dice sì, ci siamo capiti.

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      1. Questo è vero, le firme sono state raccolte da Lega e radicali; però prima che venissero presentate sono state nove regioni amministrate dal centrodestra a fare richiesta, che è stata accolta (tant’è che Salvini nemmeno le ha presentate, le terrà in cantina dentro degli scatoloni). Quindi d’ora in poi dovremo aspettarci che le regioni amministrate da chi non è al governo presentino referendum contro quello che fa il governo, sarebbe un bel casino. Certo adesso che al governo ci sono tutti o quasi è un po’ difficile, ma finirà prima o poi la pacchia (per loro). Nel 2023 si voterà (se ci arriviamo) e mica vorranno fare ancora un governo del genere? Chiedo asilo politico alla Russia!

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      1. Eh, io mi regolo così, poi ognuno ha il suo criterio… 😁 La mia impressione è che, anche a ragionarci e tentare di capire, si rischia lo stesso di fare una cavolata. Allora tanto vale stabilite dei criteri… 😉

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  5. In realtà non cambierà niente.
    Da anni i PM hanno imparato il trucchetto di ipotizzare reati gravissimi a fronte di fattispecie concrete equirabili al furto di una mela.
    Basta ipotizzare il medoto mafioso, come accaduto a Roma, per ottenere carcerazioni preventive quasi eterne e mezzi di raccolta delle prove altrimenti inammissibili (trojans, microfoni pure nei cessi, intercettazioni dei telefoni di politici ed avvocati). Il tutto per pescare a strascico nella speranza di trovare qualche vera notizia di reato per giustificare i milioni di euro spesi. A Roma è andata male: il solito giro di mazzette in auge sin dai tempi di Romolo e Remo e nulla più.
    In un Tribunale sardo, ad esempio, il procuratore capo fece microfonare uffici e telefoni di tutti i suoi colleghi, sperando di trovare informazioni da usare contro i colleghi stessi.
    L’unico effetto fu un giudice inizialmente sospeso dalle funzioni in via cautelare e poi rimesso al suo posto con tante scuse. Conseguenze per il microfonatore a go go? Ovviamente nessuna.
    I referenfdum contro i giudici sono inutili, come dimostra la storia: i politicanti hanno troppa paura dei magistrati, per potere legiferare conseguentemente alla volontà popolare.
    Il cancro è nella costituzione: dove è prevista l’autonomia della magistratura. Sacrosanta per i giudici; assurda per i pm. Esiste anche la ragion di stato. Peraltro la fusione delle carrirere di magistrato giudicante e requirente venne imposta dal fascismo; proprio per consentire il passaggio alla funzione giudicante di magistrati d’accusa precedentemente indottrinati.

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