Dolce consorte”Cinque minuti che faccio un lavoro al PC ” mentre aspettavo cantavo ” e in tanto il tempo se ne va….”

” Azzurra non c’era, prenditi questa e non rompere ” Meglio sicuramente del verde marcio.

Ieri sera stavo per mettermi al PC quando consorte mi ha detto ” ti dispiace se te lo prendo 5 minuti che devo finire un lavoro per l’ufficio…..cinque minuti e te lo lascio subito”

Chiaramente mi sono fatto da parte e sono andato alla ricerca di alcune foto da postare prossimamente.

Mentre i 5 minuti erano diventati venti io ho cominciato a cantare ” e in tanto il tempo se va pa pa pa “(canzone famossima di Celentano scritta dal mitico Toto Cotugno) solo quella frase a ripetizione.

Dolce consorte ha cominciato a ridere… sono stanato, o meglio posso cantare solo da basso…..

Mentre proseguivo la mia ricerca e guardato una ventina di album sono passati altri 5 minuti secondo dolce consorte, venti minuti secondo l’orologio appeso al muro.

Il ritornello della canzone ha fatto da compagnia al suo lavoro e alla mia ricerca.

Dopo esattamente 5 minuti di dolce consorte che equivalgono a 50 minuti di orologio mi è stato riconsegnato il PC .

Mi ricordo quando l’attività di dolce consorte era un lavoro stimato e non una condanna. Grazie sempre a gli incapaci al governo che a furia di semplificare hanno reso tutto così complicato da rendere impossibile lavorare ” e in tanto il tempo se ne va tra scartoffie, incombenze e scadenze pa pa pa ” Canterebbe dolce consorte.

27 pensieri riguardo “Dolce consorte”Cinque minuti che faccio un lavoro al PC ” mentre aspettavo cantavo ” e in tanto il tempo se ne va….”

  1. Scommetto che se fai un sondaggio sul colore della camicia ci sarà chi ti dirà rosso, chi rosa, chi altre tinte, prova! 😉 Avevo una camicia di quel colore e ho scoperto che la gente non vede i coloro tutti allo stesso modo 😀

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  2. Diciamo che ormai per la maglia è andata. Più di così non puoi pretendere… certo questa in caso di cecchini fa di te un bersaglio perfetto ma cosa fatta capo ha.
    Per il tempo che scorre (che ahimè è soggettivo come i colori), ho escogitato un semplice quanto banale trucco: mai accordarsi su un lasso di tempo (“fra cinque minuti”, “fra mezz’ora”, “fra tre quarti d’ora”), bensì fissare un orario specifico: “alle 20:30”, “alle 23:00”, “alle 08:00”.
    All’ atto pratico serve a poco, perchè tanto allo scoccare dell’ ora probabilmente si riceverà una risposta tipo “Ok, ancora 5 minuti e ho finito” (e si ritorna sul soggettivo), però a volte funziona.
    Poi ci sono i casi particolari, per esempio un mio caro amico se dice “fra mezz’ora” è sicuramente un’ ora. Esattamente il doppio. Comunque è comodo, perchè è certamente così, basta fare mentalmente il raddoppio e si ha l’ora esatta dell’ appuntamento.

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