L’amica di dolce consorte masochista.

Dell’amica di dolce consorte ne ho già scritto più volte.

Qualche anno fa il marito l’ha sbattuta fuori di casa e senza darle neanche un soldo di mantenimento, non poteva, la legge era dalla parte di lei, ma per i figli già grandi tra l’altro è andata via senza protestare tra le proteste di noi amici.

I figli non potevano ospitarla e così è tornata da sua madre qui dalle nostre parti . Sono stati anni durissimi per lei, senza un euro e costretta a farsi mantenere dalla madre , aiutata dagli amici faceva dei lavoretti tanto per racimolare qualcosa.

Il marito nel frattempo si era portato a casa un’altra donna…….

E’ passato del tempo e di cose ne sono successe….. arriviamo a ieri.

Telefonicamente si sono sentite con dolce consorte e tra tutte le cose che si sono dette è spuntato fuori che l’ex marito aveva dei problemi di salute ed andava medicato due volte al giorno e visto che la loro figlia aveva degli impegni aveva chiesto a lei di andare a prendersi cura dell’ex marito.

Nella follia più assoluta lei sta andando a curare l’ex.

Dolce consorte sapendo tutte le sofferenze passate per colpa del marito è insorta “se ci vai ancora non ti parlo più ” le avrebbe detto.

“Ma io anche se incontro uno sconosciuto per strada ed ha bisogno l’aiuto. ( vero, verissimo più che vero) ” avrebbe risposto a giustificazione

Ora uno sconosciuto non ti ha ancora :menato, offeso, tradito, sbattuto fuori di casa senza un euro fregandosene completamente di te, quindi ragionevolmente lo puoi anche aiutare, il tuo ex marito tutto puoi fare meno che curarlo. In sintesi il pensiero di dolce consorte.

Ora la sua amica vuoi per sfortuna, vuoi anche per scelta è una che nella vita ha sofferto tantissimo, molto più della media nazionale e mondiale, la sventura si è spesso scagliata violentemente contro di lei, ma nonostante tutto è rimasta sempre una bella persona, gentile e disponibile con tutti e pronta ad andare in soccorso di chiunque.

Il risultato è che continuerà a curare l’ex marito, conoscendola è sicuro, con la scusa che nessuno si conosce mai veramente bene e tutti rimaniamo infondo degli sconosciuti.

35 pensieri riguardo “L’amica di dolce consorte masochista.

  1. In cuor suo, ella sa ciò che fa. Esistono al mondo persone votate al sacrificio, lei probabilmente è una di queste.
    Fossi in Dolce Consorte non le toglierei il saluto. Ho aiutato veri amici a fare cose con le quali non ero d’accordo, solo perchè erano veri amici. Nella vita bisogna scegliere a chi dar retta e a chi no. Una volta scelto, va mantenuta la linea costi quel che costi, perchè è quello che ci si aspetta da noi ed è quello che giustamente noi ci aspettiamo dagli altri.

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    1. Beato te che ne hai tante… io solo due (attualmente in vita solo una). E fa pure l’infermiera, c’è il rischio che se mi ricoverano me la ritrovo pure davanti. Ora che ci penso devo scrivere da qualche parte che in caso di necessità non mi portino mai al Gemelli.

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      1. 😀 Ma chi ti ha detto che ne avrei tante?! Al contrario ne ho pochissime! E non è che uno debba esser contento di quelli che in un modo o nell’altro si possono considerare fallimenti… 😉

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  2. Gli amici non devono solamente darti sempre ragione e seguirti, ma anche (quando palesemente “sbielli”) dirtelo e provare a esprimere una posizione più sensata… Poi l’amica di DC farà un po’ cosa vuole, forse la minaccia di toglierle il saluto è solo una minaccia

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  3. Non ci sarei andata manco per sogno, ad aiutarlo. Non può pagarsi un’infermiera? Sono dell’idea che si raccoglie quello che si semina e che essere troppo buoni non ha senso. Non si può essere sempre a disposizione e votarsi agli altri, soprattutto quando gli altri si dimostrano degli str**nzi e c’hanno trattato nel modo che racconti. A volte ci vuole un po’ di sano egoismo. Oh.

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      1. Eh, capisco. Però continuo a non comprendere perché debba diventare un problema della ex. Vabbè. Siamo tutti diversi e poi non si sa mai come si reagisce alle situazioni finché non ci si trova…

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  4. Posso portare un’ esperienza molto personale (è passato ormai parecchio tempo e ho scoperto che scrivere di queste cose mi fa anche bene, quindi vorrete perdonarmi se vi tedio un po’).
    I miei genitori erano separati (abbastanza di brutto, diciamo una “consensuale” per il rotto della cuffia giusto per non fare più danni del dovuto) da una decina d’anni quando mio padre si ammalò improvvisamente. Loro vivevano a 300 chilometri di distanza l’ uno dall ‘altra ed io più o meno nel mezzo. Mio padre era – per scelta e per opportunità – rimasto “molto single” e mia madre altrettanto.
    Mia madre non volle mai avere a che fare con lui, tanto meno assisterlo durante la breve ma debilitante malattia, lo feci io (unico figlio), per quello che servì, mollando lavoro, famiglia, tutto ciò che potevo mollare.
    Non ho mai biasimato mia madre per la sua presa di posizione, conosco bene le ragioni di tutti e due e li amo immensamente, ugualmente ed incondizionatamente (ok, la smetto con gli avverbi).
    Fu presente solo il giorno del funerale, perchè fui io a chiederle di starmi vicino (molti in verità mi furono vicini e non finirò mai di ringraziarli, prima fra tutti mia moglie): si dice che nei momenti peggiori noi uomini cerchiamo la mamma, credo sia vero.

    La cosa che si ricollega al tema del post (poi smetto di rompervi le palle) è questa: recentemente, passati quindici anni da quel momento, parlando con mia madre, le è sfuggito un “sai, ci penso da un po’, e più ci penso più mi convinco che ho sbagliato a non stare con voi in quei giorni. Non avevo capito, l’ho capito adesso”.

    E poi mi ha chiesto: “ma lui l’avrebbe fatto, per me” ? E lì, mio malgrado ho dovuto dire la cosa che più odio dire in assoluto: “non lo so”.

    Credo sia questo che mi ha fatto propendere per l’indulgenza verso l’ amica di Dolce Consorte.

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  5. Dipende sempre che soglia del dolore hai, quanto puoi sopportare. Dopo anni vissuti insieme e maltrattata così tanto, avrei fatto un favore a mia figlia, ma poi basta. Non è rancore, è amor proprio, autoconservazione. L’altra donna? Come amica non le avrei tolto la parola, ma le avrei ricordato il male subito.

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