Piantate alberi e non fate la guerra. Piantate ulivi e non tirate bombe. ( la banalità al potere)Giuro che oggi non scrivo di guerre.

Chi mi segue sa che mi sto appassionando piano pianooooooooooooooo all’agricoltura.

Ora una cosa che mi piaceva era farmi un uliveto davanti casa, noi abbiamo già gli ulivi in collina, ma sono in condivisione e io amo tutto meno che le condivisioni soprattutto se sono con cognato io io io.

Quindi la mia idea ha preso piede, e dopo consulto con suocera qualche giorno fa è partita l’operazione.

Il caso ha voluto che nel vivaio che bazzico di solito non avesse gli ulivi che cercassi.Per quel tipo di ulivo dovevo prenotarlo e se ne sarebbe parlato ad ottobre, il prezzo molto più alto di ulivo ligure.

Piccola spiegazione, sono stati selezionati nuovi alberi molto resistenti alle malattie, e che le olive producono molto più olio, e le piante rimangono basse. La Spagna insegna hanno inventato il superintensivo brevettando nuovi tipi di piante.

Ma anche in Italia sono state brevettati nuovi tipi, la Favolosa è uno dei più famosi, resistente alla Xylella, inizia a produrre olive dopo breve tempo. Ero l’ulivo che volevo.

Andando a comprare il mangime per le galline, eccoli lì gli ulivi in bella mostra.

Certo erano piante ancora piccole, ma erano lì ” un esperimento” mi ha detto il ragazzo ” per vedere se qui da noi possono avere un mercato ” Il prezzo era molto ma moltoooooooooo interessante.

Il mercato è stato aperto dal sottoscritto. Gli ulivi erano tutti col passaporto e il green pass.

Il tutto ha richiesto molta fatica da parte del sottoscritto ma il risultato sembra buono.

Le prime olive dovrei prenderle facendo due calcoli alle porte della pensione, a meno che non scoppi la terza guerra mondiale…. vero avevo promesso di non parlare di guerra.

27 pensieri riguardo “Piantate alberi e non fate la guerra. Piantate ulivi e non tirate bombe. ( la banalità al potere)Giuro che oggi non scrivo di guerre.

  1. l’ulivo richiede tanto lavoro: potatura profonda, 2 o 3 passate di insetticida se siamo in pianura e c’è la mosca, aiuto per la raccolta e per il frantoio, appostamenti notturni per sparare con i tubi innocenti caricati con chiodini qualora la zona fosse frequentata da storni e pappagallini.
    Meglio una bella vignetta abbastanza seria

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  2. Bravissimo.. In maremma gli ulivi bassi stanno prendendo piede a passo di marcia e due anni fa mia moglie (quella che paga…) si è svenata per metterne a dimora trecento su un campo avito. La soluzione è stata obbligata. Esiste un uliveto condiviso con un cugino che, approfittando della maggiore frequentazione dell’area, faceva sparire almeno 1/3 dei raccolto biennale, anche se i manovali (tutti assunti dalla Polonia) li si pagava a mezzo. Poi il cugino voleva portare tutte le olive al frantoio del consorzio, dove ti pagano 4 euro a litro, contro i dieci della loro messa in vendita a terzi. Il tutto sottratto il presunto valore della parte di olio che ti conferiscono; e che viene da non si sa quali olive. Quanti tir strani girano in zona di consorzio. Sembra di stare a Montalcino quando cè la vinificazione del brunello…
    La moglie, da sei anni accetta la finta metà del raccolto e la porta da un cotivatore diretto (ingegnere chimico prestato all’agricoltura) di nostra fiducia, che ha brevettato uno suo frantoio senza uso di acqua. Si tiene metà dell’olio, ma quello che ci dà o viene dalle olive conferite o da quelle delle sue piante, curate al meglio. Siamo circodnati da parentume, amici e conoscenti che ci chiedono l’olio. Neanche fosse santo. Avendo fatto i dovuti confronti.
    Ora pare che le olive delle piante nuove saranno di particolare pregio, ma nessuno è frate indovino. Mia moglie sta pensando di mandare al diavolo il cugino e di mettere in vendita ad un tedesco la sua metà del vecchio uliveto. Mi sembra di vederlo l’astuto cugino tentare di fare fesso il crucco. O, in alternativa, pagare un sacco di soldi a mia moglie per esercitare il suo diritto di prelazione.

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    1. Si in Puglia e Toscana sono avanti con questi nuovi tipi di ulivi.
      Io in società non voglio niente con nessuno.
      Certo il cugino può vantare la prelazione, mettetevi d’accordo col crucco per fregarlo. Anche qui dipende dal frantoio che vai, dove andava suocero lo fregavano.

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      1. Per questo mia moglie si è sganciata dal consorzio vicinale e si è affidata ad un singolo di cui abbiamo apprezzato la serietà. Il sapore dell’olio la dice tutta.

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  3. I miei suoceri (calabresi d’origine, e da 50 anni residenti nel pinerolese) hanno da un po’ piantato una ottantina di olivi… Si fanno il mazzo, ma i loro litri di oro giallo li fanno, ovviamente per uso familiare. Ed è un godere

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