Partiamo da ieri…
Ho accompagnato suocero dal tecnico dell’apparecchio, obbiettivamente ultimamente era più sordo del solito…
Il tecnico riceve su appuntamento in una stanzetta data gentilmente da una farmacia della zona , in uno si sta già stretti, in due si fa fatica a muovesi… quindi sono rimasto fuori…in attesa, in oltre c’è il coronavirus e non è bene stare in tanti in una stanzetta così stretta.
Dolce consorte non si arrende alla sordità del padre e la prima cosa che fa quando lo vede controlla se ha l’apparecchio per sentirci..
L’altro giorno suocero si lamentava che non ci sentiva, dolce consorte ha guardato e si è accorta che era senza apparecchio, il suocero si è scusato dicendo ” mi sono dimenticato di metterlo” tra lo sconforto di dolce consorte.
Sono in ferie ed è toccato a me accompagnare il suocero.
In auto ho provato ad intavolare una discussione, ma come si dice: non c’è più sordo di chi è sordo veramente.
Io sono per tornare all’antico col il corno appoggiato all’orecchio, ma in casa non ci sentono.
Suocero è entrato nello sgabuzzino con il tecnico , e da fuori si sentiva perfettamente la discussione…
” Signor ……. come va ?” chiedeva il tecnico e suocero non rispondeva ” Come va con l’apparecchio ?” e suocero non rispondeva. ” mi dia l’apparecchio” ha detto preoccupato il tecnico.
Mentre aspettavo fuori dallo sgabuzzino e arrivata una signora anziana anche lei aspettava il suo turno con il tecnico.
Presa una sedia l’ho fatta accomodare. La signora ci sentiva sicuramente meglio del suocero.
Trafficato con l’apparecchio e restituito al suocero il tecnico ha provato ad intavolare una dialogo . Ad ogni domanda la voce si alzava, visto che il suocero rispondeva alla cazzo… La signora fuori che aspettava mi diceva ” ma è proprio sordo il signore dentro, sento io da qua ” rivolgendosi verso di me.
Il suocero è uscito poco dopo. Il tecnico gli chiedeva di salutare la figlia, almeno quattro volte ( dolce consorte ) ma il suocero faceva orecchio da mercante e non rispondeva… mentre io mi preoccupavo visto i tanti saluti ” gliela saluto io ” ho risposto al posto del suocero che non aveva capito niente.
Mentre andavamo in macchina ho chiesto ” ma ci senti meglio adesso ? ” Si sono senza bastone perché ho l’ombrello ” ha risposto convinto.
Una leggera pioggia è cominciata a cadere silenziosa sulla nostra conversazione.
E’ incredibile come una cosa che è una tragedia per chi la vive, sia fonte di ilarità per chi vi assiste… Eppure, con tutto il rispetto possibile, a volte non si può far a meno di ridere di gusto.
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Cerco sempre di far sorridere anche raccontando di cose serie.
Poi io voglio molto bene ai suoceri.
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Lo so, ma non parlavo di te, dicevo in generale. Le persone deboli di udito ci fanno sempre sorridere
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Vero.
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XD
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XD sta ?
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uno che ride con gli occhi chiusi.
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fa apposta, è risaputo.
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Premio oscar per l’interpretazione.
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la sordità fa rima con “non rompetemi i marron’s”. magari più avanti apprezzeremo maggiormente la tecnica 🙂
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Beh, però l’affermazione “sono senza bastone perché ho l’ombrello”, è di un tale sano buonsenso che io tuo suocero lo vedrei bene al posto del ministro Disperanza.
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Vedi? Però l’ombrello ce l’aveva… 😃
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Mi sa che l’apparecchio era regolato al minimo così sentire il meno possibile, 😉.
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Secondo me, molte volte, non sentire è molto comodo: si ascolta solo quel che serve e il resto si manda a spendere.
A ogni modo, i tuoi racconti superano spesso la mera vita quotidiana per diventare paradigmi di vita!
Grandissimo…
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😂😂😂😂😂😂😂
Io sono per tornare all’antico col il corno appoggiato all’orecchio, ma in casa non ci sentono.
Dev’essere una strategia, come quella del bastone e l’ombrello!
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Sei fortissimo!!
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Grazie sempre
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Qui non riesco a sorridere. Probabilmente è colpa mia, sono in una fase in cui rido davvero poco.
Tempo fa, commentando un altro post sul tema, avanzai l’ ipotesi che suocero lo facesse apposta, ma tale ipotesi fu cassata categoricamente da Allegro, quindi niente da fare: suocero è sordo davvero. E nemmeno poco.
E allora la cosa mi rattrista. Perchè la comunicazione è preziosa ed indispensabile, soprattutto fra persone che si vogliono bene e desiderano comunicare: qualsiasi evento o condizione la limitino le vivo come una tragedia.
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Io cerco sempre un sorriso anche nel raccontare le cose tristi. E poi come vedi si fa tutto il possibile per i suoceri.
Per il suocero confermo è un grosso problema
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E fai bene. Fai bene a cercare il sorriso e fai bene a fare tutto il possibile.
I “vecchi” sono meritevoli di ogni attenzione, perchè si dice che siano come i bambini, ma non è così: sono ancor più fragili e soprattutto hanno poche – se non nulle – possibilità di recupero.
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Mia madre rifiuta il problema… Ma le prime crepe nel suo rifiuto sono arrivate quando le ho fatto notare che la tv con me ha il volume a 12 e con lei a 27. 😀
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Più tempo passa è peggio è. Suocero quando ha deciso era tardi. Si vergognava di portare l’apparecchio.
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secondo me sarebbe opportuno usare più psicologia ….. dovresti cominciare ad usare un “apparecchio placebo” per aiutarlo a vincere le ritrosie …. appena inizi ad usarlo dovresti tesserne sperticate lodi etc etc …. come fai qualche volta con le mie poesie 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 😀 😀
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Ho sempre visto lo stesso percorso. Prima è colpa del cerume. Come se in un orecchio potesse annidarsi un alveare (almeno anche il miele).
Poi è colpa dell’otorino, che non togliere il cerume. Poi è colpa del resto del mondo. Tutti affetti da tracheite. Poi arrivano la frustrazione e la morte.
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