Offese divertenti e simpatiche sul blog.

Tutto nasce da un mio commento ironico ad un fanatico religioso cattolico, che sosteneva che i non credenti non possono avere una vera etica morale, partendo da una frase di Margherita Hack , ed arrivando in un finale delirante citando Aldo Busi, dove i non credenti avrebbero autorizzato la pedofilia come legittima. Nel mezzo diceva che tutti i mali del mondo, tutte le guerre erano colpa della mancanza di questa etica di Dio. Ora leggendo qua e là mi pare che in nome di Dio di guerre se ne siano fatte e si continuino a fare, e sull’etica religiosa molto ci sarebbe da dire.

Ora sulla pedofilia e la chiesa, avrei avuto un autostrada davanti a me dove colpire e ferire, ma mi sarei messo al suo livello, generalizzare e di fare di tutta un erba un fascio non è nel mio stile, conosco troppe brave persone di chiesa per fare un errore del genere.

Mi sono limitato a perdonarlo e sperare che lo perdonasse anche il suo Dio, se mai esistesse.

Il signore di cui parlo ha fatto sicuramente il seminario, perché se la prendeva con un altro seminarista che condivideva l’idea : che anche i non credenti possono avere un etica.

Prima mi rispondeva lui, e poi un suo seguace, dicendo cose simpaticissime sul mio conto, io li ringraziavo per le belle parole e che ero stato fortunato a trovare una coppia così, che le possibilità in effetti erano poche.

Quindi chiedevo ad un mio amico di blog (mussulmano Mikahel 369) se poteva rispondere lui alle farneticazioni storiche che davano. Il mio amico di blog dava una risposta troppo intelligente, che li spazzava, anche perché lui scrive in maniera un po particolare e capisco che non è per tutti , delle volte neanche per me.

Mi hanno risposto entrambi, aumentando le cose simpatiche sul mio conto, ma si sa certa gente di chiesa se non ti riempie di complimenti non è felice, e nello stesso momento bloccando ogni mia replica.

Riconosco di non essere mai entrato nel merito di quello scritto, perché avvallare cazzate è come legittimarle, se uno dice che gli asini volano, non mi metto a fare trattati, gli asini non volano, fine della discussione, a meno che non li metti su un aereo, quasi quasi gli pago un biglietto aereo a quei due.

Sicuramente risponderà sul mio blog, prometto di non cancellare o bloccare nessun commento a differenza loro.

p.s Mi ha detto di starmene a casa mia, e quando mai mi sono mosso per andare da loro?

32 pensieri riguardo “Offese divertenti e simpatiche sul blog.

  1. Esiste la teologia morale ed esiste la filosofia morale a significare che anche la sola ragione permette una riflessione sul bene e sul male e sui comportamenti umani circa la liceità degli atti. D’altronde la fede è un dono e chi non ha questo dono dove trova il fondamento del bene? Questi credenti con cui hai avuto a che fare non hanno mai letto gli scritti di Ratzinger sulla legge naturale. Marcello Pera, ateo, aveva una sincera amicizia con Ratzinger e con lui ha anche scritto un libro, segno che un dialogo è possibile.

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      1. Tra San Paolo e oggi sono intercorsi un po’ d’anni e, sebbene la dottrina non sia condivisa in toto dai non credenti, la Chiesa oggi è in dialogo per trovare ciò che unisce e non ciò che divide (atti degli apostoli, 15). Spesso di dice che la fede cristiana è più paolina che cristiana, ma san Paolo ha avuto il merito di venire fino a Roma e si è diffuso di più il suo pensiero. D’altronde, i vangeli sono stati scritti dopo. Per un dialogo con i non credenti serve una buona preparazione filosofica, questo è il grosso problema.

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      2. Ho un perfezionamento post laurea in bioetica e ho studiato quattro anni teologia alla scuola diocesana. Io sono una persona molto razionale e ogni ragionamento deve convincere prima la ragione. Tanti pensano che fede e ragione siano contrapposte ma sbagliano. Giovanni Paolo II scrisse un’enciclica intitolata Fides et Ratio ed è un trattato filosofico e teologico. Se un cristiano non sa dare ragione della sua fede, meglio che studi un po’.

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  2. Il tuo amico che ha detto “che i non credenti non possono avere una vera etica morale” è stato molto offensivo e ottuso. Ha ragione anche Elena.
    Ed esiste indubitabilmente anche un’etica laica.
    Mettiamo: il principio di “lealtà” è teologico, evangelico, cristiano, cattolico? No.
    Così come il portare aiuto a chi è meno fortunato di noi. Si può chiamare “carità”, ma anche “redistribuzione” (della fortuna, dei privilegi, della ricchezza…).
    Che la fede sia un dono è la risposta che mi dà sempre quella bigotta di mia cugina per mettermi a tacere quando resta senza argomenti.
    Io non ce l’ho, ma la cerco (J. L. Borges: “… Non lo vedo e insisterò a cercarlo fino al giorno dei miei ultimi passi sulla terra”).
    Umberto Galimberti, secondo me MOLTO giustamente, diceva che la fede non può che essere un atto della volontà. Decidere di credere in qualcosa che non si vede.
    Un mio normalissimo amico diceva “io credo nella ricerca di Dio”, e tutto sommato questo ricalca il pensiero di Martin Buber.
    Brava, Elena, per aver ricordato Ratzinger.
    Attendiamo l’arrivo, se lo vorranno, dei simpatici amici. Forse, per “casa tua”, intendevano il tuo blog?

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      1. Ciao Elena, non so se rispondevi a me, ma anche se il tuo blog tratta di tutt’altro, ho approfittato del tuo intervento sul tema “lanciato” dal nostro ospite 🙂

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      1. parlavo di sette perché non so come chiamarle, ne ho incontrate diverse negli anni di blog, insiemi di persone che ogni due parole nominano Dio….non è questo che fa una persona cristiana e cattolica, ma il modo di pensare e di comportarsi, molto lontano da questi soggetti che si sono dimostrati sempre di una cattiveria e arroganza uniche!

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      2. Ok, sai, osservo sempre che sono più le donne ad apprezzare l’umorismo, l’ironia, i giochi di parole, ma non conoscendoti – e dato il mezzo “scritto” che non facilita – ho pensato di essermi magari imbattuta in un’eccezione 😀
        Allora grazie per la spiegazione, solo che mo’ devo aggiungere qualcosa. Anche io le chiamo “sette”, da quelle approvate e benedette dalla Chiesa ai milioni di altre che girano, perché non amo affatto i contesti chiusi, angusti e rigidi. Anche io una volta sono stata criticata perché parlavo non tanto di Dio ma di questioni religiose, ma cerco sempre di farlo con sobrietà e spero di esserci riuscita. Prima di togliermi dai piedi, però… arroganza e cattiveria sono difettucci piuttosto trasversali…

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      3. È che non basta essere praticanti: bisognerebbe anche essere osservanti (e tante altre cose). Io sono una povera peccatrice, quindi non scaglio pietre; anzi, rischierei la lapidazione. A me, più che altro, colpisce l’ipocrisia, forse inconsapevole (“sepolcri imbiancati”…). Però il contesto familiare in cui sono cresciuta e sono stata educata è quello cattolico. Ogni tanto mi avvicino, ogni tanto mi allontano, ma sono sempre “in contatto”. Quando mi avvicino, dai bigotti sono giudicata eretica, dai mangiapreti bigotta. E che ce vòi fa’? Ciao

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      4. Anch’io sono cresciuta in una famiglia cattolica, ma ho smesso di credere ormai da tanti anni, anche se a volte invidio chi ha fede, in fondo è sempre un appoggio in più.
        Comunque non giudico nessuno, ognuno fa le sue scelte, ma visto che personalmente non cerco di convincere nessuno, non sopporto chi invece vuole per forza convincere gli altri….
        Ciao buona serata.

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  3. Tu hai usato lo strumento che a loro dovrebbe essere stato insegnato più che ad altri usare: il perdono.
    Davanti a questo avrebbero dovuto alzare le mani e arrendersi nel loro intento…continua così, magari non ti si apriranno le porte del paradiso, ma se quelli sono i personaggi che vi si troveranno allora vale la pena non ambirci 😉

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