L’infermiera del centro trasfusionale ha chiuso involontariamente l’amante in casa che non poteva più uscire. Disavventure di figlia alla donazione del sangue.

Figlia ieri è andata a donare il sangue. E’ andata da sola aveva da fare dopo e quindi non l’ho accompagnata come faccio di solito.

Sbrigate le pratiche burocratiche è entrata nella sala donazione, c’erano due nuove infermiere incapaci . Le solite capaci, quelle dei miei tempi non c’erano. Siamo una famiglia di donatori.

La prima infermiera ha provato a mettere l’ago nella vena di figlia senza nessun risultato apprezzabile oltre che far agitare figlia che veniva punta più volte.

Il soccorso della prima è arrivata la seconda incapace, una non bastava e insieme hanno continuato a cercare d’infilare l’ago nella vena di figlia senza apprezzabili risultati oltre che far agitare ancora di più figlia che veniva continuamente bucata come una tossica. Le infermiere incapaci arrivavano a proporgli di tornare un’altra volta magari quando c’era qualcheduno capace. ( assolutamente vero )

Nel frattempo arrivava una telefonata all’infermiera incapace 1. Guardava lo schermo e decideva di rispondere lì in sala alla presenza di tutti.

Era l’amante della notte che doveva uscire da casa ma aveva trovato la porta chiusa a chiave . Il poveretto doveva andare a lavorare…..

L’infermiera incapace 1 incurante degli estranei che erano in sala rispondeva ” Sono al lavoro non posso venire ad aprirti la porta ” ” ma devo andare a lavorare ” rispondeva l’amante rinchiuso.” “Posso chiamare mia madre e farti venire ad aprire ” rispondeva l’infermiera incapace 1.

Chiaramente a quel punto tutte le operazioni di bucamento erano state sospese, l’infermiera incapace 2 ascoltava con interesse l’evolversi della storia e anche figlia per un attimo si era distratta dalle torture subite fino a quel momento e ascoltava attenta.

” Piuttosto che vedere tua madre esco dalla finestra ” rispondeva l’amante imprigionato. ” Come dalla finestra ? ” ” Non è tanto alto ce la posso fare” rispondeva chiudendo la telefonata.

Per fortuna di figlia è entrata in sala una terza infermiera meno incapace delle due e non senza difficoltà è riuscita nell’intento di trovare la vena e recuperare il sangue.

Sulle sorti dell’amante non si sa nulla, certo che preferire calarsi dalla finestra che aspettare la madre dell’infermiera incapace 1 la dice lunga sui loro rapporti. Quando si dice SUOCERA

20 pensieri riguardo “L’infermiera del centro trasfusionale ha chiuso involontariamente l’amante in casa che non poteva più uscire. Disavventure di figlia alla donazione del sangue.

  1. Per mia fortuna, ho una vena che si vede anche al buio, nondimeno sono riusciti a romperla in ospedale. Quando ho avuto il crollo dell’emoglobina, mi hanno fatto così tanti prelievi che davvero mi sono sentita una tossica. All’inizio mi faceva molta impressione il prelievo, ho superato la cosa, altrimenti sarebbe stato un guaio. Mi hanno bucata come uno scolapasta. Una storia davvero assurda quella delle infermiere. Mi dispiace per figlia!

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