Le corse dei cavalli e il totip

Carissimi amici del blog solo per voi seguo i programmi dopo il 60.

L’altra sera a canale 151 ecco spuntare un programma basato solo sulle corse dei cavalli.

Il programma era un susseguirsi di corse dai migliori ippodromi italiani, sia di trotto che che di galoppo con relative quote.

Chiaramente dolce consorte sbuffava ” ma che te ne frega dei cavalli ” mi chiedeva. L’importante in questi casi è ignorare la domanda e tenere bene saldo il telecomando in mano.

Prima della partenza dei cavalli c’era la lista dei nomi…. scelto il nome che mi piaceva di più, partiva il tifo per la gara… tutte rigorosamente registrate, alla fine c’erano le quote sia per il vincente che per i piazzati.

In Italia per anni si è giocato al TOTIP dal 1948 al 2007. Certo i giocatori erano meno del totocalcio, ma in ogni caso numerosi.

Per un certo periodo era stato abbinato a Sanremo si poteva votare anche la canzone vincitrice.

Poi l’arrivo delle scommesse ha fatto chiudere i battenti al Totip, Sanremo continua imperterrito alla faccia di chi gli vuole male.

I cavalli sono spariti dai programmi della RAI, una volta c’era anche la corsa in diretta dagli ippodromi.

Come tutte le cose che non vengono più trasmesse finiscono nel dimenticatoio.

Pensate al pugilato, prima famosissimo, poi perché troppo violento secondo alcuni dementi , prima fatto passare in seconda serata e poi sparito definitivamente. Sostituito da film con almeno trecento morti ammazzati a pellicola, pieni di stupri e violenze continue. E vogliamo parlare delle dirette di guerra di questi giorni con notizie date alla cazzo ” 500 morti sotto il teatro bombardato” In realtà zero.

30 mila soldati russi morti o prigionieri, tenuti in camion frigo dicevano stamattina.

Oggi discutevano di cosa fare di Putin visto la sua imminente sconfitta, e discutevano anche dell’imminente invasione dell’Ucraina della Russia appoggiata da Biden.

Bene sono aperte le scommesse come con i cavalli.

Vittoria Putin (pagata in rubli) 1,20

Vittoria Ucraina pagata a 200 in dollari

Pari pagata a 20 dagli ucraini con tanto sangue e dolore e tanta distruzione.

Ma vi lascio con una speranza.

18 pensieri riguardo “Le corse dei cavalli e il totip

  1. Bella la metafora della guerra… Non ho mai giocato a niente, ma forse scommettere sui cavalli può essere più “sicuro” (per quanto possa essere sicura una scommessa) rispetto al calcio, in cui ci sono molte più variabili.

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  2. io giocabbi e vinsi due volte prima al totocalcio (anni lontani) e poi al superenalotto (anni 2000). Vincebbi cifre che non risolvono la vita ma ugualmente molto interessanti. Quindi non c’é due senza tre.

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    1. Io facetti un 13 in una domenica nella quale lo febbe praticamente mezza Italia, beccando perciò unmilioneduecentocinquantamila lire e spicci. Che spendetti per l’acquisto di un videoregistratore VHS Panasonic a quadrupla testina che una sollevava il pelo, l’altra lo tagliava e le altre due dicevano: “e noi che cazzo ce stamo a fà” ? Poi vincetti 25.000 lire al Lotto (avendone spese 1.000), fubbi felice ma finì là. Se ne andiede tutto in sigarette dallo stesso tabacchino che aveva la ricevitoria (una stecca di Marlboro, mi pare, e forse due stick di Golia Bianca).

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  3. Mio padre era addestratore ippico. Il cavallo da solo non salta l’ostacolo, mica e scemo… Ha bisogno di qualcuno che glielo insegni. Non so se avete presente la doppia gabbia, la riviera o il muro.
    Nonostante abbia passato tre quarti della sua vita con i cavalli, spesso anche dormendoci insieme per farli calmare durante le trasferte in treno, in nave o in aereo, non li ha mai amati veramente, arrivando a dire più volte che il cavallo era l’animale domestico più stupido che esistesse.
    Anni di cadute, scalciate e fratture multiple lo hanno portato alla morte. Negli ultimi mesi, era costretto a mangiare tartare di cavallo, per rigenerare il sangue, secondo i medici.
    In ogni caso, mio padre non ha mai scommesso su un cavallo. Ci teneva troppo alla pelle e la gente che frequentava l’ambiente girava sempre con il pezzo in tasca.

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  4. Non c’entra con il post, ma a me piacciono i cavalli.
    Mi piacciono come animali, sono aggraziati, belli, possenti e leggiadri… ma stanno bene lì.
    Mio padre tentò per anni di farmi montare a cavallo (lui era appassionato) ma non riuscì a passarmi la passione.
    Non riesco a vedere negli occhi del cavallo la benevolenza che trovo in altri animali, cani in primis, ma anche gatti, mucche, asini, financo le capre.
    Quelle poche volte che ci sono andato mi sono sempre sentito di troppo, figuriamoci seguire le gare o addirittura scommetterci.
    E poi, dove c’è competizione “spinta” ci sono artifizi… una cosa è rimappare la centralina di una macchina o di una moto per spremere quel cavallo e mezzo in più, altro è spingere a forza (con mezzi più o meno leciti) un essere vivente oltre le sue capacità. Un ciclista o un calciatore possono anche prestarsi a pratiche discutibili, perchè loro “vogliono” vincere… ma a un cavallo che gliene frega di arrivare primo ?

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    1. In realtà il cavallo è un animale molto competitivo, per arcane ragioni riproduttive.
      Fino a uando si tratta di correre per arrivare innanzi ad altri cavalli, l’equino è felice e contento.
      Il discorso cambia quando leghi l’equino ad una carrozzella, costrigendolo ad un ritmo di corsa pari al trotto, o lo costringi a seguire un percorso ad ostacoli, tipo barrage.
      Non è un caso che molti fantini del barrage si trovno ora in letti d’ospedale in stato di come vegetativo.

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      1. Diciamo che l’area a cui ti riferisci ê sempre stata un mare agitato, retaggio culturale e a questo punto arrivo a dire pure atavico.

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