Quando ti dimentichi di eliminare le foto compromettenti….

Ieri per una buona ora sono stato in compagnia al delirio (lavoro) con uno esterno al delirio era anche lui lì per lavoro.

Il tipo era uno spettacolo, per farvi capire :la bella copia di Sylvester Stallone, fisico notevole nonostante avesse superato i 50 anni, viso simpatico, e una vita piena di avventure, e soprattutto un appassionato di moto ma Moto intendo quelle di grossa cilindrata da strada, viaggiato in tutto il mondo.

La sua era una moto di quelle da collezione, di non so quanto di cilindrata a cui aveva appena rifatto il motore, oltre 5 mila euro di spese, a comprarla diceva sui 25 mila euro. “Una moto che si mangia la strada” continuava a dire .

In un ora ha parlato sol lui e mi ha raccontato molte delle sue avventure, molte in solitaria, compresa l’ultima, compagna e amici si erano rifiutati di andare per via dell’allerta meteo prevista, 6 mila km da solo in pochi giorni.

Quando avevamo finito il lavoro ha voluto farmi vedere le foto della moto, e dei posti visti… avevo da fare, ma ci teneva. Ed è partito a mostrarmi il cellulare con 100000 foto, oltre che andare in moto fotografa tutto quello che vede.

Mentre passavano foto su foto inutili e inconcludenti improvvisamente ne appare una molto ma molto interessante, finalmente una foto che aveva un senso ed aveva un senso guardare.

C’erano tre donne, due ragazze sui vent’anni nude in piedi e sorridenti, poi una signora messa alla pecorina in mezzo alle due ragazze col culo in bella mostra , la testa della signora era girata verso la macchina fotografica ed era sorridente , una delle due ragazze teneva con una mano le mutandine della signora spostate per visionare meglio le parti intime della signora pronta a una visita più approfondita….

Il tipo si è fatto prendere dall’agitazione per cercare di far sparire la foto, che era amatoriale e personale, evidentemente oltre alle moto ha anche la passione per la gnocca… e a nulla sono valse le mie richieste di guardare meglio quella foto che mi sembrava molto ma molto più interessante di tutte le altre..

Il suo imbarazzo era evidente, mi ha mostrato ancora due foto ed è andato via.

Certo, ci sarebbe voluta una foto alla sua faccia nel momento che è uscita per sbaglio alla mia visione quella fotografia personale molto personale.

32 pensieri riguardo “Quando ti dimentichi di eliminare le foto compromettenti….

  1. Prima di sposarmi (ovviamente…) ho trascorso fine settimana ottimi e massimi a Budapest e Bucarest. Tutte traferte di lavoro,naturalmente. Sapeste quante commissioni farlocche ha creato la UE per pagere le vacanze a politici e consulenti annessi.
    Ricordo un collega (celibe) che ha trascorso per anni almeno quattro giorni al mese a Praga, spiegando che in quelle latitudini le madri (MILF) sarebbero “più bone delle figlie”, con prestazioni alternate. Quando la figlia si riposava, la madre provvedeva alla bisogna e viceversa. Ovviamente l’uso della pillolina blu (stranamente non contrastata dai no f**k) era d’uopo.

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  2. Questa storia mi fa riflettere su quanta roba teniamo accumulata sui nostri telefoni, tablet, computer e dispositivi vari… non necessariamente “piccante”, ma comunque riservata, diciamo non per tutti, ecco.
    Il fatto è che con quest’ abbondanza di tecnologia sempre disponibile è facile che qualcosa sfugga. Ce ne dobbiamo fare una ragione.
    Quanto al caso di specie, sicuro che la visione sia stata un incidente ? Lo dico perchè molte volte c’è comunque una forma di esibizionismo dietro questi avvenimenti. D’ altra parte non è nulla di nuovo, oggi è solo estremamente più semplice ed economico.

    Segue aneddoto che uno potrebbe chiedersi perchè non mi scrivo dei post invece che dei commenti sui blog altrui, però vabbè, ho la scrittura compulsiva, che ce volete fà ?

    Tanto tanto tempo fa, ho vissuto per due anni giorno e notte in un posto dove c’ erano degli addetti alle pulizie che pulivano (ovvio). La camera assegnatami, un po’ per indolenza un po’ per malriposta generosità era anche il “refugium peccatorum” di uno degli addetti, che spesso la usava per appisolarsi invece di lavorare. In pratica io tornavo e me lo trovavo a dormire sul mio letto, ma vabbè: ho sopportato finchè è durata la pazienza, poi (anche alla luce di quella che era diventata un’ abitudine patologica – il succo dell’ aneddoto), l’ ho gentilmente convinto a fare nuove amicizie e cambiare camera.
    Sta di fatto che il tipo in questione aveva l’hobby della fotografia ed era anche parecchio talentuoso: spendeva quasi tutto ciò che aveva in attrezzature e si sviluppava e stampava anche le foto per conto suo. Pure a colori.
    Erano i tempi della rubrica “Autoscatto” di “Le Ore” (qualcuno ricorderà, credo 😉 ) e insomma questo ragazzo, quando ritenne di aver preso abbastanza confidenza, cominciò a mostrarmi con cadenza settimanale pacchi e pacchi di foto delle prodezze amatorie sue e della moglie. All’ inizio ci scherzai su, elogiando la disposizione delle luci, le angolazioni, sbilanciandomi a volte anche sul tipo di pellicola da usare… poi mi ruppi velocemente le palle, dato che la cosa stava assumendo un carattere abbastanza morboso e mi metteva un po’ a disagio l’ idea di conoscere per forza tanta intimità di gente che alla fine non ci avevo manco mai mangiato insieme. Quindi lo sfanculai con cortesia, lui, i suoi pisolini e i suoi album di foto che peraltro occupavano spazio prezioso nel mio armadio.

    Questo per dire che a volte gli incidenti non sono incidenti…

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