Ad un caro amico

Ieri una delle persone a me più care è morta, ed è stata la cosa migliore che gli potesse accadere, ormai la sua vita non era più vita ed era solo sofferenza.

Nonostante questo il dolore provato è stato grande. Tutti eravamo preparati, anche i suoi familiari, e tutti infondo speravamo che morisse perché smettesse di soffrire, ma nonostante questo ripeto il dolore è stato grande lo stesso.

Ho solo dei bei ricordi, lui mi ha voluto bene ed io ho voluto bene a lui, molto di quello che sono lo devo a lui, 50 anni di amicizia e non ricordo uno screzio, una lite, nulla, solo il suo abbraccio ” fatti dare un bacetto” quando era un po’ che non ci vedevamo.

Abbiamo condiviso molte passioni, le passeggiate in mezzo alla natura, quante avventure da raccontare. Il mare, la passione per il calcio in spiaggia, quante volte alla sera rimanevamo da soli , quando tutti erano andati via dalla spiaggia, noi iniziavamo a giocare, e a filosofeggiare sulla vita, tra un tiro e l’altro si discuteva. Poi sudati e sporchi di sabbia col sole che era già sceso ci tuffavamo in acqua.

I libri la sua grande passione, passione che mi ha trasmesso. Una biblioteca personale da fare invidia a chiunque. Quanti autori che non avrei mai conosciuto se non fosse stato per lui ” prendi quello che vuoi ” mi diceva

Russell, Monod, Froom, Lorenz, Morris ecc ecc… e la mia vita di ventenne è cambiata il mio modo di percepire il mondo e cambiato, alle mie domande ai mie dubbi sulla vita avevo trovato risposte diverse dalle solite

Era ateo e non credeva in Dio, e lo è stato fino in fondo, nessun ripensamento finale, neanche nella malattia.

L’ultima volta che ci siamo visti, l’ho abbracciato covid o non covid , molti nel blog me lo avevano consigliato di fare, e lui è stato felice di ricevere quell’abbraccio. Tra le cose che mi aveva detto ” Non riesco più a leggere”

Così con figlia abbiamo comprato in rete un audiolibro, ci sono voluti due giorni perché arrivasse e avrei dovuto portarglielo il giorno dopo, ma il giorno dopo si era sentito male, e ricoverato in ospedale, due giorni fa l’avevano dimesso.

Oggi sarei dovuto andare a trovarlo…

Nessuno muore mai veramente, finché rimane nel cuore delle persone che restano.

44 pensieri riguardo “Ad un caro amico

  1. Nessuno muore mai veramente, perché quello che ti ha dato, ti ha reso quello che sei, e tu lo avrai sicuramente a tua volta trasmesso a tua figlia o a qualcun altro, e così via all’infinito; del resto se lui era una bella persona, qualcuno deve averlo influenzato. Ognuno di noi è il prodotto di tante esperienze diverse, dell’amore o dell’amicizia di altre persone, a volte persino dell’odio. Sono quei frammenti dell’anima, o comunque tu voglia chiamarla, che si perpetuano in eterno, nel bene e nel male. Che più semplicemente puoi chiamare ricordi.

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  2. Avere persone nella propria vita che sanno donarti tutto anche parole diverse dalla massa ci aiutano a migliorarci… Un grande abbraccio per questa tua perdita e come hai sottolineato nessuno muore veramente se lo porti dentro al cuore sempre… NemoInCucina!!!

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  3. ero passata a farti un salutino e ad augurarti buona Pasqua ma adesso sono senza parole. Sento il tuo dolore e mi rattristo con te. Ti mando un abbraccio grande, che in qualche modo possa esserti di conforto.

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  4. Sono contenta che tu gli abbia regalato – e ti sia regalato – quell’abbraccio. E’ una sensazione che ho provato anch’io qualche anno fa, quando ho perso un amico molto caro: meno male che ho fatto in tempo a fare quella cosa per lui, meno male che sono riuscita a regalargli quell’ultimo conforto. Il dolore resta uguale, ma aiuta a sopportare la perdita.

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  5. Quando le persone entrano nella nostra vita non lo fanno casualmente; alla fine – quando vanno oltre – troviamo sempre qualcosa di loro in tutto ciò che facciamo.
    Mi dispiace per il suo e per il tuo dolore. Ma avete saputo trovarvi e arricchirvi a vicenda con l’amicizia che siete riusciti a costruire insieme.
    Un abbraccio grande. Coraggio. 🙂

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  6. Ti faccio le mie condoglianze. Recentemente mi è capitato di comunicare con alcune persone le quali hanno avuto un lutto. Noi esseri umani abbiamo la capacità di far sopravvivere le persone attraverso molti strumenti come la memoria, i gesti, le azioni, i libri, gli insegnamenti ecc. La morte biologica di una persona, la mancanza fisica, hanno il loro carico di tragicità e di dolore, indubbiamente, però attraverso i molteplici strumenti di cui noi disponiamo non si muore totalmente. Non vedo questa visione come una consolazione (pur considerando il dolore che la morte biologica ci porta), perché ci credo, siccome attraverso gli strumenti prima menzionati, possiamo percepire la presenza dell’altro, solo in un altro modo. Tutto questo per dirti che sono d’accordo con te, in particolare per quanto riguarda uno degli strumenti trainanti: il cuore. Buona serata allegropessimista.

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  7. La cosa triste che hai provato immagino è quella che non l’hai potuto vedere fino in ultimo, in quanto all’ospedale…mi dispiace molto…ho perso il mio miglior amico e non c’è giorno che non ci pensi…un abbraccio

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