E’ una questione di karma dice figlia ridendo alle lacrime.

Da due giorni al delirio (lavoro) sono stati presi tre ragazzi per qualche mese, io e e il collega balordo non eravamo più in grado di farcela e a dire il vero c’eravamo anche rotti i c………

Bene sono arrivati tre ragazzi, uno lo conosco bene, è stato il compagno di scuola alle elementari che figlia ha odiato di più. Ma odiato nel vero senza delle parola. Lui aveva dei problemi suoi, i genitori si erano appena separati in malo modo, il marito aveva lasciato casa per un’altra donna, la moglie per vendetta ha usato il figlio per fargliela pagare. Il bambino è quello che ha pagato le maggiori conseguenze nella guerra fra i due.

Paolo (nome di fantasia) si è attaccato in maniera morbosa a figlia, le maestre per tenerlo buono, era un rompicoglioni di prima categoria hanno deciso di metterglielo vicino di banco, in classe a mensa, dove andava la seguiva, finché figlia si è rotta le scatole di avercelo sempre appiccicato….

Sono dovuto intervenire , figlia non voleva più andare a scuola.

Sono stati 5 anni in cui ero l’unico compagno di classe che non sopportava, pur di non invitarlo al suo compleanno, invitavamo tutta la classe, non potevo certo non invitarlo, ha preferito rinunciare al compleanno con i compagni di classe.

E’ stato il suo incubo per 5 anni, lui l’adorava, lei sicuramente no.

Quando vedeva figlia fuori da scuola, Paolo gli correva incontro gridando il nome di figlia.

Il ragazzino non era cattivo, viveva un momento difficile durato anni e anni di liti tra madre e padre, la prima volta che ha rivisto il padre è stato dopo un anno dalla separazione, e solo perché il giudice aveva deciso che lo poteva vedere. Ho sempre cercato di difenderlo, e far capire a figlia il disagio che viveva il compagno di classe, figlia mi rispondeva che non era colpa sua e che lei non faceva l’assistente sociale, quindi non lo voleva vedere.

Non è un cattivo ragazzo, anzi molto educato, ma non capisce un ca….

Mentre spiegavo in questi giorni vedevo il vuoto nei suoi occhi, , diceva si, ma era chiaramente un no.

Erano cose semplici , ma semplici. ” leggi ” Dicevo ” dove?”rispondeva ” ” ma come dove? Cosa stiamo facendo?” domandavo. Il vuoto assoluto.

“Non capisco, non riesco proprio a capire ” mi ha detto ” Non capisci perché non c’è niente da capire” gli ho risposto esasperato.

Arrivato a casa ieri sera c’era figlia ed ho raccontato di Paolo, ha cominciato a ridere ” E’ giusto per cinque anni mi hai rotto che dovevo sopportare, e adesso tocca a te sopportare. E’ il karma che si vendica ” ha detto continuando a ridere

Due mesi sicuri. Cerco di sbolognarlo al collega balordo, neanche io faccio l’assistente sociale.

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