Disavventure romane il Colosseo quadrato. (prima parte)

Mi scuserete se inizio a raccontare la mia tre giorni romana partendo dal secondo giorno.

Tutto parte da un grande equivoco, il convegno della dolce consorte non era all’EUR ma in un altra zona sempre periferica, 50 minuti circa a piedi dall’EUR

Come è nato l’equivoco è stato appurato ma è ininfluente nel racconto.

La mattina del lunedì con la mia dolce consorte siamo arrivati con largo anticipo sull’orario del convegno, e abbiamo chiesto delucidazioni ad alcuni addetti alla ricezione su dove fosse il Colosseo quadrato, dalla faccia che hanno fatto avrei dovuto capire……

Colosseo quadrato o meglio Palazzo della civiltà italiana, o anche della civiltà del lavoro, voluto da Benito Mussolini.

I due addetti alla ricezione non erano d’accordo sulla strada,(in quel momento scoprivo che il posto dove eravamo non era l’Eur) dopo varie ricerche fatte tramite telefonino la questione non era stata risolta, altro segno…….

I due addetti molto simpatici mi proponevano di prendere l’autobus, o un taxi, ” ditemi basta la direzione e via facendo chiederò informazioni” rispondevo ” ho tutto il giorno a disposizione 50 minuti non sono un problema” Beata debbenaggine.

Salutati dolce consorte e addetti mi incamminavo verso la meta, e proprio in quel momento cominciava a piovigginare, aprivo il mio ombrellino e tutto speranzoso andavo verso la meta.

Dimenticavo ero in via del Caravaggio, una zona con molto verde.

Camminavo tutto assorto nei miei pensieri, quando arrivavo in un mercatino rionale, poche bancarelle quasi tutte di extra comunitari, pochissima gente, la pioggia leggermente più insistente non incoraggiava di sicuro le persone.

Ero ad un bivio e quindi chiedevo, la prima volta una signora mi rispondeva che non sapeva assolutamente nulla di questo Colosseo, e quindi inadatta ad indicarmi la strada, la seconda volta un signore molto gentile e sorridente, mi indicava la direzione.

Le facce delle persone in questa storia hanno una certa rilevanza , infatti si passava da questo è scemo, a questo è strambo, soprattutto quando dicevo di voler fare la strada a piedi.

Riprendevo il mio cammino e dopo qualche minuto la pioggia cominciava a cadere sempre più insistente, lo ammetto avrei dovuto fermarmi e tornare indietro, ma avevo ormai deciso che sarei andato a vedere sto cazzo di Colosseo quadrato, e quindi sono andato avanti. La pioggia cadeva sempre più insistente, ho visto una via laterale che portava in una zona abitata, visto l’acqua che cominciava a venire giù molto forte mi ci sono diretto, all’inizio della via c’era un bar tabacchino, tutti simpatici, non scherzo, disponibili compresi i clienti, alla mia domanda se ero nella giusta direzione del Colosseo quadrato tutti hanno fatto una faccia stupita non sapendo assolutamente di cosa stessi parlando, e sono andati a vedere sul cellulare e solo allora alcuni hanno compreso…..

Ho aspetto che la pioggia calasse di intensità con un motociclista che si era fermato a prendere un caffè, un altro romano simpaticissimo (vero), di destra estrema che avrebbe curato i mali di questo paese in maniera leggermente più decisa, più che case popolari avrebbe costruito molti carceri popolari.

La pioggia calava di intensità e pareva aprirsi il cielo quindi riprendevo il mio cammino, Domanda: a Roma periferia esistono zone solo di strade ad alta densità di circolazione di automobili tre corsie in ogni direzione, con solo prati intorno e senza nessuna possibilità di riparo in caso di pioggia forte ? Risposta : Si esistono ed erano esattamente nel punto in cui mi trovavo io.

Bagnato è dir poco, le scarpe erano zuppe, i vestiti pure, in questi casi si va avanti, se no si fa come quel matto che per scappare doveva scavalcare dieci cancellate, arrivata alla nona dice ” non ce la faccio più ” e torna indietro. Dopo qualche minuto sono arrivato all’inizio di un paesino ed all’ennesimo bivio e quindi chiedevo. La prima ragazza dal bel culo ( commento superfluo) , ma dalla faccia non troppo sveglia mi rispondeva ” lavoro qui dodici ore al giorno, ma abito da un altra parte, ma non so assolutamente di strade che portino a questo Colosseo quadrato” La seconda signora ” lavoro qui dodici ore al giorno, ma abito da un altra parte, ma non so assolutamente di strade che portino a questo Colosseo quadrato” Stesso lavoro identica risposta.

Mi dirigevo alla mia sinistra, c’era un distributore.

17 pensieri riguardo “Disavventure romane il Colosseo quadrato. (prima parte)

      1. E no, non dare la colpa a me se tu dici che devi andare all’EUR e invece non è vero, non potevi controllare prima la zona?

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      2. Non ho datola colpa a te , la colpa è solo mia, artefice nel senso che sei tu che mi hai parlato della piramide quadrata fine. Ci mancherebbe altro, sono balordo ma non fino a questo punto.
        Doveva andare mia figlia poi per via della zia sono andato io.

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      3. non sei balordo, solo un po’ sprovveduto, se vuoi visitare la zona dove vai devi sapere dov’è…altrimenti è un salto nel buio

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      4. Mi era stato detto da dolce consorte e figlia che quella era la zona, potevo immaginare che era da un altra parte, a loro era stato detto da uno che va spesso a Roma , vatti a fidare.
        Non ho dato la colpa a te.

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      5. ma lo so ho capito, per la prossima volta basta che vai su google e digiti la strada e ti viene fuori la zona….meglio non fidarsi delle chiacchiere 😉

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  1. Due considerazioni ovvie ma non scontate – nel senso che non mi sembra giusto non fartele scontare.
    1) Non hai uno smartphone, oppure ce l’hai ma non lo sai usare, o altrimenti lo sai usare ma 2) sei un incoercibile fracassamaroni e ti diverti a prendere per i fondelli il tuo prossimo mettendolo in imbarazzo.
    “Artefice involontario”? Ma fammi il piacere 😀

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    1. Ho come detto un telefonino, quello di che ha usato Garibaldi per dire obbedisco, ed uso poco anche quello. Il problema e che ero convinto che il convegno fosse all’EUR, e lì ho chiesto cosa c’era da vedere, fine. Il resto fai te. Vado

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